Il vescovo Egidio alla liturgia con le comunità ucraine nel Santuario di Vicoforte

Venivano da Mondovì, Ceva, dalla Val Tanaro. Ma anche dalla Liguria, da Sanremo e da Imperia. Fino a Vicoforte, dove oggi domenica 13 marzo il sacerdote ucraino padre Olesy Budziak - che tutti a Mondovì chiamano padre Alessio - ha celebrato la liturgia bizantina. Prima il rosario recitato in due lingue, italiano e ucraino, assieme a don Francesco e don Candido. Poi la liturgia, al termine della quale è intervenuto anche il vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli.

Le famiglie ucraine erano a Vicoforte: ma i loro cuori e i pensieri sono tutti là. E non parliamo soltanto dei profughi, le famiglie scappate alla guerra oggi ospitate nel Moregalese o nel Cebano, donne e uomini precipitatisi in Polonia coi bambini e poi scappati in Italia in pochi giorni. Ma anche delle tante persone, in particolare donne, che da anni vivono a Mondovì o nei dintorni ma che in Ucraina hanno figli, famiglie, spesso anche i mariti. A ogni ora seguono le notizie provenienti dalla zona di guerra. Pregano e sperano. Che tutto finisca presto.

«Posso immaginare la reazione che sucitano in voi i fatti che stanno avvenendo e che ci arrivano di giorno in giorno - ha detto il vescovo-, la rabbia nel vostro cuore. Ma non dobbiamo cedere alla tentazione di rispondere alla violenza con la violenza: l'odio non porta da nessuna parte. Gesù ci ha insegnato il perdono. Posso immaginare la difficoltà nell'ascoltare, oggi, questo messaggio. Tuttavia, la reazione non può essere quella di odio e vendetta. Chiediamo al Signore la grazia di coltivare nel nostro cuore non odio vendetta, ma pensieri di bene. Non dobbiamo aver timore di pregare anche per chi il dolore lo provoca: anche per i "nemici". Lo ricordava anche Gesù: se pregassimo solo per chi ci vuole bene, che merito avremmo?». La Pace deve essere di tutti e per tutti.