“Aiutaci ad aiutarli”: 26 Comuni uniscono le forze per portare aiuti in Ucraina
Dalla sinergia tra le Associazioni “Casa do menor” e “L’Aquilone Onlus”, il Consolato italiano in Romania, 26 Comuni del Cuneese e la Protezione civile, e con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, nasce in questi giorni il nuovo progetto umanitario "Aiutaci ad aiutarli", improntato sul sostegno ai profughi e ai rifugiati ucraini. La sera di venerdì 18 marzo, l’iniziativa è stata presentata con una riunione in streaming, alla quale erano presenti come relatori Andrea Battaglia di Casa do Menor, due dei tre consoli italiani in Romania, Massimo Novali e Dino Tucci, il volontario Beppe Costantino, Luciano Mina, vicepresidente del Comitato regionale della Croce Rossa, Carlo Borra di "Casa do Menor" e "L'Aquilone Onlus" e il dottor Claudio Novali, medico, con il coordinamento di Claudio Ambrogio, sindaci di Bene Vagienna. Sono poi intervenuti anche numerosi altri amministratori comunali e sindaci, con proposte, domande e richieste di chiarimenti.
Vestiti, cibo e medicine devono arrivare a chi ne ha bisogno
I consoli hanno fotografato la situazione attuale alle frontiere con l’Ucraina, spiegando però che ora la priorità deve essere quella di far giungere gli aiuti alle persone rimaste in zona di guerra. «I punti di raccolta materiali hanno ormai un po’ di tutto e sono ben forniti – ha spiegato Novali –. Ora i beni devono arrivare a chi ne ha bisogno, direttamente in Ucraina. In molti paesi in guerra manca tutto. Bisogna organizzarsi per portare gli aiuti all’interno».
Cosa serve: donazioni, volontari per confezionare i pacchi e più magazzini di stoccaggio
Claudio Ambrogio ha elencato le priorità del progetto “Aiutaci ad aiutarli”: è necessario promuovere il conto corrente di “Casa do menor” sul quale poter donare per sostenere le spese di trasporto degli aiuti, servono volontari disponibili in zona per confezionare i pacchi e servono capannoni dove poter stoccare la merce perché quelli disponibili sono pieni a tappo.
Ogni gruppo di Comuni deve rifornire una città ucraina
La seconda fase funzionerà così: i Comuni che aderiscono lavoreranno a gruppi, tra paesi limitrofi. Ad ogni gruppo di Comuni viene affidata una città ucraina da sostenere. I consoli fanno da tramite, facendo pervenire ai Comuni una lista dei beni necessari e gli stessi Comuni preparano gli aiuti da inviare. I furgoni, in partenza dal Monregalese, raggiungeranno poi la Polonia, dove lasceranno la merce ha persone autorizzate ad entrare in zona di guerra, che si occuperanno di farla arrivare a destinazione, in Ucraina. Preventivamente, ogni gruppo di Comuni avrà già dovuto suddividere e imballare tutta la merce: alimenti, vestiti, medicine, in modo che i pacchi siano facilmente suddivisibili in base alle necessità.
“Spesa sospesa”: in farmacia e nei supermarket di zona
Il dottor Claudio Novali, chirurgo vascolare, ha poi spiegato l’importanza del progetto “spesa sospesa” in farmacia e nei negozi di alimentari. Dall’Ucraina, tramite i consoli, farmacie e market del territorio riceveranno una lista dei medicinali, alimenti o altro materiale richiesti. Ogni cittadino potrà poi recarsi presso l’esercizio commerciale e acquistare alcuni dei prodotti in lista.
I 26 Comuni che partecipano
Bene Vagienna, Carrù, Cavallermaggiore, Castelletto Stura, Cervere, Cherasco, Cuneo, Dogliani, Farigliano, Fossano, Genola, Lagnasco, Lequio Tanaro, Magliano Alpi, Marene, Mondovì, Monforte, Montanera, Morozzo, Narzole, Pianfei, Roccaforte, Salmour, San Michele, Sant’Albano e Villanova.
Donazioni tramite bonifico a “Casa do menor”
Le donazioni possono arrivare tramite bonifico su conto corrente intestato a “Casa do menor Italia Onlus” – Banca Alpi Marittime, Iban IT61L0845046990000000023890, causale “Emergenza Ucraina”.