Vicoforte: L’addio a Massimo Rovere, organista in Basilica

Un grave lutto ha colpito la comunità vicese e in particolare quella che si raccoglie intorno al Santuario “Regina Montis Regalis”. È mancato, a 51 anni, Massimo Rovere, decano degli organisti. Successore diretto di don Dall’Orso, era il punto di riferimento musicale della comunità, con un servizio musicale continuo alle messe della Basilica vicese. Rovere lavorava presso la sezione monregalese del Politecnico di Torino, impegno che lo aveva portato, talvolta, a trascorrere periodi della sua vita nel capoluogo regionale. Lascia la madre Lidia, il padre Pietro, il fratello Moreno. I funerali sono stati celebrati lunedì in mattinata presso la parrocchia del Sacro Cuore all’Altipiano a Mondovì.
Il ricordo degli Amici del Santuario
«Un bellissimo accordo, finito troppo presto» Riceviamo e pubblichiamo Massimo!... Come un potente e bellissimo accordo musicale che hai premuto e subito staccato dai tasti del tuo organo al Santuario di Vicoforte: così ci hai salutati! Questa immagine vorrebbe attutire un po’ il grande dolore che la tua morte improvvisa ha provocato. C’eravamo abituati ad incontrarti e soprattutto a sentirti con ammirazione nel suono e nell’accompagnamento dei canti a Messa: come se fosse un’eccellenza sicura per sempre, pur constatando la salute malferma che da un po’ si era manifestata. La tua professionalità lavorativa e la tua passione musicale tradotta completamente nel servizio alla Chiesa sembravano davvero il cento per cento non solo della tua occupazione, ma della tua vocazione a vivere. Ti sei fatto dono sempre! E per quello che hai scelto nella vita “C’eri sempre”! Basterebbero forse le dita delle due mani per contare le assenze in oltre trentacinque anni! Facile poi riconoscere che tu e l’organo del Santuario eravate una cosa sola: lo conoscevi nei minimi particolari e più ancora lo facevi suonare e risuonare in tutta la sua ricchezza; particolarmente con la tua bravura nelle improvvisazioni e nelle riiniture necessarie accompagnando i canti. La tua vita dunque è stata breve, ma non così breve da non permetterti di costruire sempre in chiave musicale, il passaggio dal solista all’intera orchestra. È bello quindi, pur con le lacrime agli occhi, portarti con noi così: un’armonia che cresce sempre di più in suoni ed elementi. Ora crediamo che la tua musica si allarghi molto di più. Anzi, che quell’accordo veloce e potente con cui ci hai salutati diventi un’opera sempre più armonica che non ha più ragione di concludersi. Ciao Massimo! Incrociando sempre il tuo largo sorriso quando incontravi le persone. Soprattutto: Grazie!!
Gli amici del Santuario