«Sono andate via sol sorriso sulle labbra». Basta questa osservazione, semplice, per dare il senso di ciò che è stato fatto dalle allieve e dagli allievi del corso di acconciatura del CFP. Che la scorsa settimana si sono presi cura di alcune delle persone, donne e ragazze, fuggite dall'Ucraina e rifugiate a Mondovì ospitate per i primi giorni negli alloggi del "Beila" gestiti proprio dal CFP. Persone che non hanno solo bisogno di aiuti materiali, soldi o vestiti, ma anche di trovare un minuto di vita normale, di quotidianità, di conforto.
Gli studenti e le studentesse dell’indirizzo acconciatura del CFP, che proprio in questi giorni hanno ripreso interagire con persone esterne nel loro laboratorio (cosa impossibile durante la pandemia), hanno ospitato prima le proprie famiglie - offrendo una piega a mamme, nonne, fratelli e sorelle - e poi hanno regalato un’ora di bellezza alle signore Ucraine che ospitiamo presso la nostra struttura. Se acconciare i propri cari è dimostrare loro quanto hanno imparato finora è un motivo di orgoglio, l’esperienza con le persone scappate dalla guerra è stata formativa sotto tanti aspetti: quello professionale, quello linguistico e soprattutto quello emotivo. Spiega Silvia Randone, responsabile dei corsi di Acconciatura: «Con l’arrivo del Covid, i ragazzi hanno vissuto per due anni molto soli e privati del contatto umano con gli altri. Mi rendeva triste e impotente vedere i ragazzi lavorare solo e sempre tra di loro o sulle poupette, sicuramente importante ma non sufficiente. Riaprire il laboratorio alle famiglie è stata una gioia immensa, sia per noi docenti che per i genitori e gli allievi. Accogliere poi gli ospiti Ucraini, vederli arrivare con mestizia, vedere gli studenti che parlano con loro in inglese, che si adoperano per far sì che si sentano a loro agio e coccolati, vederli uscire dal laboratorio tutti insieme con gli occhi che luccicano, ma questa volta per l’emozione… beh, questa è stata davvero un’esperienza di formazione che mi rimarrà nel cuore a lungo e credo proprio sia lo stesso per i miei studenti». Si unisce il Docente Davide Sciandra: «Negli anni con gli studenti abbiamo spesso acconciato persone in difficoltà con l’unico intento di regalare loro un po’ di bellezza. Sono tutte esperienze importanti ma quella fatta questa settimana è stata davvero oltre ogni aspettativa e sono stato davvero orgoglioso delle mie ragazze e dei miei ragazzi».