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mercoledì 15 Gennaio 2025     Accedi

Bye bye green pass, cosa cambia dal 1° aprile

Con la fine dello stato di emergenza, aprile si apre con una serie di allentamenti alle restrizioni. Da maggio l’Italia dirà addio all’obbligo di certificazione verde e mascherine. Via libera ai prof non vaccinati: non andranno in classe, ma saranno impiegati in attività di supporto

Da oggi (1° aprile) cambiano in Italia le regole per il contrasto alla pandemia. Finito lo “stato di emergenza”, infatti, il Governo ha varato il cosiddetto “Decreto Riaperture”, contenente le modalità di allentamento e la cessazione delle misure restrittive finora attuate per contenere la diffusione dell’epidemia da Covid. Verrà sciolto il Comitato tecnico-scientifico e la Struttura commissariale del generale Figliuolo sarà via via assorbita dal Ministero della salute in un regime ordinario. A partire dal 1° aprile non ci sono più divisioni delle Regioni per colori, ma rimarrà il bollettino quotidiano con gli aggiornamenti sui dati dei nuovi contagi e dal 1° maggio non servirà più il green pass per accedere ai luoghi al chiuso. Insomma, quello di aprile sarà un mese di allentamento delle restrizioni che, nel giro di un mese, porterà l’Italia a dire addio sia all’obbligo di green pass sia a quello dell’utilizzo di mascherine.

MASCHERINE - Viene reiterato fino al 30 aprile l’obbligo di mascherine Ffp2 negli ambienti al chiuso quali i mezzi di trasporto e i luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico. Al lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Dal 1º maggio è attesa la fine dell’obbligo anche al chiuso.

OBBLIGO VACCINALE - Prorogata fino al 30 giugno la possibilità di attivare lo smart working e dal 1° aprile anche gli over 50 potranno tornare al lavoro senza l’obbligo vaccinale previsto fino al 15 giugno. Basterà mostrare un tampone negativo antigenico (valido 48 ore) oppure molecolare (valido 72 ore). Obbligo che rimane invece fino al 31 dicembre per il personale sanitario e per chi lavora nelle Rsa.

RISTORANTI, BAR E ALBERGHI - Ancora dal 1° aprile non ci sarà più obbligo di green pass per ristoranti e bar all’aperto, feste all’aperto, cerimonie, alberghi e strutture ricettive. La certificazione verde rafforzata sarà necessaria fino al 15 aprile per accedere a ristoranti e bar al chiuso per il servizio al tavolo e al bancone, mentre dal 15 basterà la versione base. Il super green pass rimane in alcuni ambiti (piscine, centri natatori, centri benessere, palestre, strutture ricettive, convegni, congressi, centri ricreativi, feste cerimonie civili/religiose, sale gioco/scommesse/bingo, discoteche e assimilate, partecipazione spettacoli e competizioni sportive al chiuso.) ancora fino al 30 aprile. Dal 1° maggio non ci sarà più alcun obbligo.

TRASPORTI - Resta obbligatoria la Ffp2 fino al 30 aprile per salire su autobus, metropolitane, tram e tutti gli altri mezzi del trasporto pubblico locale dove tuttavia non servirà più il green pass. La certificazione rimane invece obbligatoria fino al 30 aprile per prendere aerei, treni e navi dove comunque permane anche l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2. Anche qui dal 1° maggio non ci saranno più obblighi.

GREEN PASS ALL’APERTO - In tutti i luoghi all’aperto dal 1° aprile non ci sarà più obbligo di green pass; resterà solo nei casi di assembramento come dentro a stadi o durante i concerti. In questi casi, resta necessario il green pass semplice, ossia anche da tampone. Decadono anche le altre restrizioni precedentemente previste in termini di limiti alla capienza che potrà tornare al 100%.

GREEN PASS AL CHIUSO - Diverso il discorso per il green pass nei luoghi chiusi che resta fino al 1° maggio in tutti gli ambiti della vita quotidiana e sociale: negozi, ristorazione, uffici pubblici e privati, palestre, congressi, eventi. Dal 1° maggio anche per queste attività non sussisterà più alcun obbligo.

LEGGI ANCHE - Chiude il Centro vaccinale “Valauto” di Mondovì: i vaccini Covid si faranno tutti in Ospedale

Green pass e Scuole, cosa cambia dal 1° aprile?

Dal 1º aprile tornano le gite, restano le mascherine, il personale scolastico non vaccinato rientra a scuola (ma non a contatto con gli studenti) e cambia la gestione delle quarantene: anche con più di 4 contagiati la Dad non scatta più, se non per i malati.

Mascherine - Resta l’obbligo di utilizzo di mascherine di tipo chirurgico per gli studenti, fatta eccezione per i bambini fino a sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di tali dispositivi. La mascherina va indossata anche sui mezzi di trasporto e su quelli scolastici, di tipo FFP2 fino al 30 aprile; non va indossata durante le attività sportive.

Viaggi di istruzione. Sarà possibile tornare a svolgere uscite didattiche e viaggi d’istruzione, compresa la partecipazione a manifestazioni sportive. Fino al 30 aprile si potrà accedere alle Istituzioni scolastiche solo esibendo il green pass cosiddetto ‘base’ (vaccinazione, guarigione o test).

Gestione dei casi di positività - Il sistema delle quarantene viene di fatto cancellato: nelle Scuole dell’infanzia, in presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni nella stessa classe, le attività proseguono in presenza e per docenti ed educatori, nonché per i bambini che abbiano superato i sei anni, è previsto l’utilizzo delle mascherine Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con il positivo. In caso di comparsa di sintomi, è obbligatorio effettuare un test antigenico o un test molecolare. Se si è ancora sintomatici, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. In questo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

Nelle Scuole elementari, medie e superiori e nel Sistema di istruzione e formazione professionale, in presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e gli allievi che abbiano superato i sei anni di età è previsto l’utilizzo delle mascherine Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con il positivo. In caso di comparsa di sintomi, bisogna fare un test antigenico o un test molecolare.

Gli alunni delle Scuole elementari, medie e superiori e del sistema di istruzione e formazione professionale, in isolamento per Covid, possono seguire le lezioni in didattica digitale integrata su richiesta delle famiglie o dell’alunno maggiorenne accompagnata da specifica certificazione medica. La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.

Obbligo vaccinale - Fino al 15 giugno resta l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico. La vaccinazione – si legge nel Decreto – costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni. Nel caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale, mentre fino ad ora il personale docente ed educativo è stato sospeso dal servizio e dallo stipendio, dal 1º aprile sarà utilizzato in attività di supporto all’istituzione scolastica. Non andrà in classe, ma ritornerà a scuola.

Risorse per l’emergenza - Sono stati previsti 30 milioni da destinare alle Scuole per proseguire con l’acquisto di mascherine e materiale per l’igiene. L’organico per l’emergenza viene prorogato, in base al Decreto legge pubblicato il 21 marzo, fino alla fine delle lezioni, ovvero non oltre il 15 giugno, salvo che per le Scuole dell’infanzia statali nelle quali il termine è prorogato non oltre il 30 giugno.


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