Allarme della Provincia: «Se i rincari continuano, non avremo più i soldi nemmeno per il riscaldamento nelle Scuole»
«Il costo dei consumi è raddoppiato. Quello del metano per gli impianti è aumentato di 6 volte. Rischiamo di non avere più i soldi per pagare il riscaldamento nelle Scuole, i cantieri, la manutenzione stradale». Non è un allarme di poco peso. È il grido, quasi disperato, della Provincia di Cuneo che è appena stato formalizzato con un ordine del giorno del Consiglio promosso dal consigliere monregalese Pietro Danna.
L'allarme riguarda tutti i servizi: scuole, cantieri, manutenzioni stradali. «Servono fondi compensativi», chiede la Granda. «Nel corso degli ultimi mesi si è registrato uno sproporzionato aumento del costo delle materie prime e dell’energia elettrica, già insito nelle criticità del sistema economico nazionale ed europeo, a causa del preoccupante conflitto Russo-Ucraino e delle relative sanzioni economiche imposte alla Russia dagli Stati occidentali. Tale aumento colpisce indiscriminatamente i bilanci di famiglie, imprese ed enti locali, tutti soggetti già duramente colpiti dalla crisi economica legata alla pandemia da Covid-19 che è, peraltro, ancora perdurante».
E fanno esempi precisi: «Con specifico riferimento al settore dei lavori pubblici, si è manifestata e acuita tutta una serie di le problematiche: il costo dell’energia elettrica e del gas per riscaldamento risulta incrementato del 100% rispetto all’ordinario previsto a bilancio economico dell’ente. Il prezzo del gasolio utilizzato dai mezzi dalle ditte a cui ci rivolgiamo è aumentato, il costo del metano utilizzato per alimentare gli impianti di produzione ha avuto un incremento del costo della componente energetica di oltre 6 volte».
E ancora: il costo del bitume dalle raffinerie, per gli asfalti, è passato dai (circa) 280 €/t del 2020 agli attuali 680 €7/t. «Il costo delle materie prime nel complesso rischia pertanto di causare il blocco dei cantieri sia pubblici che privati. Alla luce di tali dati, ad esempio, secondo quanto comunicato dall’Ance, per produrre una tonnellata di asfalto servono non meno di 80-100 €, ossia il doppio rispetto a qualche mese fa. Con riferimento al settore del calcestruzzo, l’aumento dei costi delle materie prime di produzione ha fatto registrare un aumento di oltre il 40% del costo del cemento in poco più di tre mesi. Alcune aziende del settore operanti in sul territorio rischiano la chiusura permanente dei loro impianti di produzione, con la conseguente difficoltà di garantire l’esecuzione dei lavori di molteplici appalti pubblici. L’Amministrazione Provinciale, in relazione a quanto sopra, potrebbe disporre, entro la fine del primo semestre del corrente anno, di un grave disequilibrio finanziario, che potrebbe causare l’interruzione della fornitura di energia elettrica e riscaldamento anche per gli edifici scolastici per il prossimo anno scolastico 2022/2023. Le gare d’appalto indette in tale situazione potrebbero andare deserte, così come quelle di molti Comuni, determinando il blocco dei cantieri che potrebbe di conseguenza determinare la mancanza di aule per ospitare le lezioni degli studenti, e la mancata realizzazione delle opere previste nel piano lavori pubblici. L’Ente, al pari di molti Comuni, per salvaguardare gli equilibri di bilancio potrebbe vedersi costretto ad attivare previse manovre di bilancio che andrebbero eventualmente a pregiudicare l’esecuzione dei servizi legati alla attività istituzionali».
Con un appello al Governo e alla Regione, la Provincia di Cuneo chiede che si faccia qualcosa: «Chiediamo di attuare interventi urgenti al fine di calmierare i prezzi delle materie prime e di istituire fondi compensativi dei maggiori costi destinati alle Province, agli Enti Locali nonché alle imprese affinché garantiscano la prosecuzione delle loro attività, a beneficio del territorio».
Danna: «Ringrazio il Presidente Borgna e tutti i colleghi consiglieri poiché l’approvazione all’unanimità di questo ordine del giorno rappresenta un bel segnale di unità e coesione del Consiglio Provinciale, davanti ad una situazione emergenziale davvero straordinaria: senza un intervento ad hoc del Governo che aiuti, con fondi compensativi, enti locali ed imprese, saranno tantissimi i cantieri posti a repentaglio dallo spropositato aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, senza contare il taglio dei servizi che si renderà necessario a fronte del forte incremento delle spese che la Provincia, ed anche i Comuni, si trovano ad affrontare. Provvederemo ad inoltrare questo Ordine del giorno a tutti i Comuni della Provincia così da coinvolgere tutto il territorio in questa iniziativa».