Mondovì ringrazia i suoi “angeli del vaccino”: «Nei centri vaccinali come questo è iniziata la sconfitta del virus»
Decine di medici e infermieri, centinaia di volontari, migliaia di utenti. Un anno di lavoro e 142 mila vaccinazioni effettuate. Ecco i numeri di un hub vaccinale che, in 12 mesi quasi esatti (aprì il 7 aprile 2021), ha fatto la differenza. Oggi è chiuso, e i saloni sono tornati al proprietario Enzo Garelli. L’imprenditore, presente alla “festa di saluto”, non ha neppure voluto fare un discorso per ricevere l’applauso: «Va bene così – ci dice –, io non sono mica un’autorità». Ma è grazie a lui che si è raggiunto un risultato del genere.
«Le vaccinazioni hanno portato una svolta incredibile alla pandemia – afferma Mirco Grillo, direttore sanitario Asl CN1 –. Chi ha ancora dei dubbi, dovrebbe leggere i risultati. È una pagina importante di storia. Si sono visti tanti gesti, anche di generosità ed eroismo». Al Centro vaccinale hanno lavorato i medici ospedalieri, le USCA, i medici assunti via cooperative e i volontari, infermieri che turnavano ogni giorno per mantenere le linee vaccinali sempre operative. E poi i volontari: la Croce Rossa con le Infermiere volontarie, la Protezione civile, l’ANA, l’Avo Mondovì, anche i “clown in corsia” di MondoVIP (chiediamo scusa se abbiamo scordato qualche gruppo). «Il Covid non è scomparso – continua Grillo –, ma noi abbiamo imparato a combatterlo. Oggi possiamo addirittura anticipare lo sviluppo della malattia, gli anticorpi funzionano. Abbiamo ancora 15 ricoverati di media intensità nel reparto di Mondovì, altri a Saluzzo. Forse ne stiamo uscendo, anche se è giusto pensare che potremo avere una ricaduta nell’autunno».
Il sindaco Paolo Adriano ha ricordato i mesi passati: «Quando è cominciata l’emergenza, nessuno sapeva cosa fare. Ma la città di Mondovì ha dimostrato di essere una città che sa rimboccarsi le maniche. È questo che fa una società sana: una società in cui tante persone danno il loro contributo, ciascuno per ciò che può fare». Ed è quello che ha fatto, un anno fa, Enzo Garelli: «L’Asl era alla ricerca di un posto da convertire a Centro vaccini – ricorda Adriano –. L’accordo con Garelli è stato raggiunto con una sola telefonata. Oggi è giusto ringraziare chi ha fatto la propria parte». L’imprenditore annuisce, senza fare discorsi o prendersi la ribalta. Tutti vanno a stringergli la mano. «Ho fatto la mia parte», risponde lui.