Ceva, erano accusate di aver abbandonato alcuni gatti: il giudice le assolve

È una vicenda intricata quella che ha portato a processo due donne di Settimo Torinese, N.D.B. e la figlia S.S., accusate di abbandono di animali dopo la denuncia dei Carabinieri Forestali di Ceva. Nell’estate del 2019 le due avevano contattato la sezione locale della Lida dopo aver ritrovato in uno scatolone una mamma gatta con i suoi cinque micini. Uno dei piccoli, purtroppo, era stato sbranato dal pitbull di famiglia prima che le donne riuscissero a metterlo al sicuro. Gli altri gatti erano rimasti in un box ricavato nei locali del capannone industriale.
La responsabile cebana della Lida ha confermato di essere stata contattata: «Poiché non potevamo subito accoglierli avevamo promosso un appello, pubblicando le foto che ci aveva inviato la signora». Un maresciallo della Forestale nel frattempo aveva ritrovato i mici ai margini di una strada isolata, tra Ceva e Paroldo. Il giorno dopo era emerso che si trattava degli stessi già oggetto dell’annuncio. «Ho provato a contattare i due numeri di telefono che mi erano stati forniti: – ha ricordato la responsabile Lida – uno era il recapito della signora, l’altro quello della figlia. La madre mi ha detto che erano in buone mani ma non ha saputo in buone mani ma non ha saputo dirmi chi li avesse adottati, invitandomi a contattare sua fi glia. La figlia, a sua volta, ha detto che non lei ma sua madre era a conoscenza dei particolari dell’adozione. Non ho più avuto riscontri».
Da qui è partita la denuncia a carico di entrambe, poi rinviate a giudizio. In istruttoria è emerso tuttavia che S.S. era in vacanza al momento del presunto abbandono. Anche sua madre ha negato di essersi sbarazzata di quei piccoli ospiti per i quali, ha aggiunto, si era già prodigata non poco. La gatta e i suoi cuccioli si sarebbero allontanati da soli, senza che nessuno se ne accorgesse. Il pm Raffaele Delpui aveva chiesto per la sola N.D.B. la condanna a 700 euro di ammenda. Una richiesta di condanna è giunta anche dall’avvocato Fabrizio Bosio che rappresentava in giudizio la Lida. Opposto il giudizio dell’avvocato Stefano Boggio, legale di S.S., e del collega Simone Pietro Buffo che difendeva N.D.B. Il giudice Anna Gilli ha infine assolto entrambe le imputate. Lieto fine, in ogni caso, anche per la famiglia felina: tutti i gatti hanno finalmente trovato una famiglia. La mamma e due dei cuccioli sono rimasti con la volontaria che li aveva recuperati dalla strada, mentre altri due piccoli stati adottati a Savona.