Le radici e l’anima di Piozzo, nelle foto d’epoca sulle pareti del Circolo

Qualche anno fa rischiava via via di scomparire e di chiudere i battenti, ora è invece una bellissima realtà per il paese, un punto d’incontro e d’aggregazione per giovani e meno giovani, davvero importante per Piozzo. Stiamo parlando del Circolo “Amici di Piozzo”, Associazione di promozione sociale, a fianco alla chiesa, rilevato un paio di anni fa da un gruppo di volontari, di cui Anna Cappellero è poi divenuta presidente. I locali erano appena stati rimessi a nuovo, ma mancavano le “forze” per gestire la struttura. Di lì, con costanza, pazienza e passione, i volontari hanno unito le forze e costruito qualcosa di importante. Un locale che a poco a poco è diventato punto di riferimento per molti piozzesi, i quali ogni pomeriggio si incontrano per chiacchierare, fare una partita a carte, mangiare un gelato o bere un caffè o un aperitivo. Ora, da una nuova idea di Anna Cappellero, sta nascendo un altro progetto. «Ho iniziato qualche tempo fa – ci racconta la presidente –. Cercavo un’idea che potesse servire per dare un’impronta ai locali, così ho iniziato a ristampare fotografie antiche del paese e ad appenderle ai muri del Circolo. L’iniziativa è piaciuta tantissimo e gli stessi soci hanno iniziato a tirar fuori vecchie istantanee, rimaste per chissà quanto tempo nei cassetti. In particolare mi hanno aiutata Beppe Ferrua, che colleziona foto antiche del paese e ne ha circa 400, e Costanzo Negro, anche lui appassionato del genere. Ora sono già molte le foto in mostra, ma non nascondo che ci piacerebbe un giorno addirittura organizzarle in una vera mostra dei ricordi».
Melu, “Pina Cocona”, il temibile “Bimbo”: personaggi e luoghi che hanno fatto un epoca
Le fotografie sono molto antiche. Si va dal 1890 al secondo dopoguerra, ma la maggior parte di esse rappresenta una Piozzo davvero d’altri tempi, di inizio ‘900. Si rivedono così i palazzi storici, magari allora da poco costruiti, le chiesette, l’Albarosa e, particolarità davvero curiosa, si ritrovano molti dei volti dei personaggi storici e più caratteristici del paese. «I ritratti, in particolare, attraggono molto l’attenzione dell’osservatore – aggiunge Anna Cappellero –. Abbiamo le foto di persone che chiunque a Piozzo ha conosciuto o comunque delle quali tutti almeno una volta hanno sentito parlare, raccontare aneddoti. C’è il “mitico” Melu, con le sue due biciclette, c’è “Pina Cocona”, chiamata così perché vestiva “alla esotica”, sempre di mille colori, e andava a lavare i panni nella vasca in piazza. C’è anche il temibile “Bimbo”, seduto a fianco al torchio, un signore particolarmente temuto dai bambini piozzesi senza neanche un motivo ben preciso, probabilmente soltanto per il suo sguardo severo. Ci sono poi anche alcune foto d’autore, le più recenti, scattate dal famoso fotografo francese Jacques Henri Lartigue, che trascorreva qui le sue estati». Insomma, in queste foto non c’è solo la storia, ci sono le radici e l’anima della comunità, di un paese intero.
