Mercoledì 20 luglio a Mondovì lo show di Morgan – L’INTERVISTA
Mercoledì 20 luglio, alle 21.30, andrà in scena in piazza d’Armi il secondo appuntamento della stagione teatrale monregalese, organizzata da Città di Mondovì e Fondazione “Piemonte dal vivo”. Protagonista un volto notissimo al grande pubblico, anche per l’istrionismo del suo personaggio e per la popolarità televisiva che ha conquistato negli anni, con il suo ruolo di giudice nei talent televisivi. Marco Castoldi in (p)arte Morgan è però prima di tutto un musicista, uno tra i più preparati, geniali che il panorama musicale degli anni ‘90 abbia visto trionfare sulle scene.
Con i Bluvertigo Morgan ha creato uno dei progetti più interessanti del pop-rock italiano degli ultimi trent’anni, mescolando elettronica e rock in un sound internazionale e molto innovativo. Ha poi proseguito con progetti solisti, anche dedicati alla valorizzazione del repertorio italiano, dai cantautori alla grande musica. A Mondovì porta “Il classico Morgan” uno spettacolo in cui, accompagnato dall’Orchestra filarmonica italiana “Bartoletti” diretta dal maestro Stefano Corvino, farà ascoltare brani del grande repertorio classico, talvolta rielaborati, per mettere in evidenza rimandi, analogie, collegamenti anche con la musica pop rock contemporanea, per dimostrare come la musica non abbia confini ed etichette, se non quelle che vogliamo forzatamente imporle. Non è facile riassumere un’intervista a Morgan. L’artista si può apprezzare o non apprezzare, ma è impossibile non riconoscergli due cose: passione e competenza, che sono gli elementi che maggiormente caratterizzano questa torrenziale chiacchierata che l’artista ci ha generosamente concesso, senza risparmiarsi.
«Da tanto tempo faccio un lavoro sulla musica classica, rivisitandola nel suo rispetto ma anche nel suo approfondimento. La classica ha qualità fondamentali anche per la musica moderna, è utilissima per chi vuole imparare: ci sono tutti i fondamenti della tecnica strumentale, consiglio a tutti coloro che vogliono fare musica una base di questo tipo. Anche perché dà una intima soddisfazione, nel ruolo anche terapeutico e spirituale che la musica ricopre nella nostra vita. Ci sono momenti in cui niente sembra andare come vogliamo, siamo disillusi, disperati: la musica classica ci dà forza e struttura, la certezza del suo essere sempre per la vita. Ecco perché è importante».
Insomma per te la musica va oltre l’ambito strettamente artistico, è quasi una cura per l’anima…
«È una risorsa naturale per tutti,
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