Ed eccoci pronti all’avvio di un nuovo anno scolastico. Da lunedì 12 settembre e fino a sabato 10 giugno 2023, oltre 600 mila alunni piemontesi delle Scuole dell’infanzia, primarie, secondarie e superiori saranno nuovamente impegnati nel loro cammino didattico. Inevitabilmente, il rientro in classe porta con sé alcune difficoltà: se la pressione del Covid pare aver mollato un poco la presa, l’incertezza dovuta alla cronica mancanza di personale e alla sopraggiunta crisi energetica sta creando non pochi grattacapi. A preoccupare è in particolar modo il rincaro prezzi (non solo energetici): il Codacons, infatti, registra incrementi medi dei listini dei prodotti scolastici del +7%, con punte del +10% per i prodotti griffati.
Se da un lato, dunque, quest’anno la pandemia in calo ha consentito di evitare l’obbligo di utilizzo della mascherina e della Didattica a distanza, dall’altro lo scenario economico mondiale non regala certezze e la crisi del gas russo ha fatto addirittura pensare alla Dad come eventuale soluzione per ridurre i consumi di riscaldamento. Un’ipotesi, però, bocciata subito dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: «Il Governo non ha mai parlato della possibilità di fare un giorno in Dad per via del caro energia: la Scuola deve essere l’ultima a essere toccata», ha dichiarato.
Tornando, invece, alle regole anti-Covid da seguire in classe, l’Istituto Superiore di Sanità, con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha pubblicato un documento con le misure standard di prevenzione, tradotto in un prontuario con cui il Ministero risponde a tutte le domande sulle regole da rispettare dopo l’allentamento delle restrizioni per l’emergenza Covid.
L’ABC DEL RIENTRO
Se i bambini sono raffreddati devono restare a casa o possono continuare ad andare a scuola? Gli alunni positivi possono seguire l’attività scolastica in Dad? Come gestire i casi positivi? Sono previsti controlli sullo stato di salute degli studenti per accedere ai locali scolastici? Per i più fragili sono previste misure di tutela particolari? A queste e altre domande risponde il “vademecum” inviato dal Ministero dell’Istruzione ai vari Istituti in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2022-2023. La premessa è quella di adottare “strategie di mitigazione”, con l’obiettivo di “garantire la frequenza scolastica in presenza” e “prevedere il minimo impatto delle misure di mitigazione sulle attività scolastiche”.
IN CLASSE CON IL RAFFREDDORE
Uno dei punti focali è l’accesso alle lezioni in presenza: su questo fronte le indicazioni sono piuttosto chiare. La permanenza a scuola di bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre è consentita, in quanto il cosiddetto raffreddore è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre. Lo stesso per i bimbi di I e II ciclo di istruzione: “Possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi ed avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria”.
SI RESTA A CASA IN PRESENZA DI SINTOMI COVID E FEBBRE
Se invece c’è una sintomatologia compatibile con il Covid-19 (sintomi respiratori acuti con difficoltà respiratorie, vomito, diarrea, perdita del gusto e dell’olfatto, cefalea intensa), se la temperatura corporea è superiore a 37,5 gradi e se il tampone è positivo, in questi casi la permanenza a scuola degli alunni non è consentita e non è previsto il ricordo alla Didattica a distanza.
COME GESTIRE I CASI POSITIVI?
In questa evenienza, si distingue tra casi sospetti e confermati; oltre a specificare anche i casi di chi è entrato in contatto con persone contagiate. Per la gestione dei casi sospetti: il personale scolastico, i bambini o gli studenti che presentano sintomi indicativi di infezione da Sars-CoV-2 vengono ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso di bambini o alunni minorenni, devono essere avvisati i genitori. Il soggetto interessato raggiungerà la propria abitazione e seguirà le indicazioni di medici o pediatri. Per la gestione dei casi confermati: al momento le persone risultate positive sono sottoposte alla misura dell’isolamento (5 o 7 giorni). Per il rientro a scuola è necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento. Mentre, per chi è stato in contatto con casi positivi non sono previste misure speciali per il contesto scolastico.
I CONTROLLI PER L’ACCESSO A SCUOLA
Per accedere ai locali scolastici non è prevista alcuna forma di controllo preventivo da parte delle Istituzioni scolastiche. Ma, se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o gli alunni presentano sintomi indicativi di infezione da SARS-CoV-2, vengono ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori. Il soggetto interessato raggiungerà la propria abitazione e seguirà le indicazioni del medico curante.
INDICAZIONI PER IL PERSONALE
Il personale scolastico a rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo FFP2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla Scuola in base alle indicazioni del medico competente. Inoltre, anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un DPI può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi.
ALUNNI FRAGILI
Per gli alunni fragili sono previste misure di tutela particolari. Chi è più esposto al rischio di sviluppare sintomatologie avverse deve comunicare all’Istituzione scolastica tale condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola. A seguito della segnalazione ricevuta, la Scuola valuta la specifica situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale ed il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell’alunno in presenza ed in condizioni di sicurezza.
ETICHETTA RESPIRATORIA
Tra le misure di prevenzione base resta l’igiene delle mani e la cosiddetta “etichetta respiratoria”, quella per intenderci che fa riferimento a come gestire correttamente starnuti e colpi di tosse; l’utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria e protezione per gli occhi per il personale scolastico a rischio e per gli alunni a rischio (I e II ciclo); il ricambio frequente d’aria, la qualità dell’aria. Resta anche l’obbligo di sanificazione ordinaria e straordinaria: quella ordinaria sarà periodica, quella straordinaria tempestiva da fare in presenza di uno o più casi confermati. Inoltre, viene specificato che i giochi utilizzati dai bambini dopo la sanificazione devono essere lavati e lasciati ad asciugare.
RESTANO I MONITORAGGI
È confermata l’attivazione del sistema di monitoraggio per valutare gli impatti che la diffusione del virus ha su tutti i gradi del sistema educativo di istruzione e di formazione. Con successiva nota verranno fornite alle Istituzioni scolastiche le istruzioni operative per la compilazione della rilevazione che verrà resa disponibile prima dell’inizio delle lezioni”.
SE LA SITUAZIONE PEGGIORASSE
Ovviamente la situazione pandemica verrà continuamente monitorata e, nel caso di peggioramento della situazione, si passerà alla cosiddetta “fase due”, con alcune restrizioni quali distanziamenti, aumento della frequenza della sanificazione periodica, turni alle mense, eventuale riutilizzo delle mascherine per gli studenti con sintomi.