Prezzo del gas, la batosta sulle casse comunali: «Andremo a spendere 1 milione e 320 mila euro per scaldare scuole e uffici»
Scuole, uffici comunali, i musei a Piazza. Locali pubblici da scaldare. Il Comune di Mondovì, che nel 2021 ha speso in tutto 460 mila euro di bollette per il riscaldamento, si prepara alla mazzata: «Coi prezzi del gas attuale, stimiamo una spesa di 1 milione 320 mila euro». Lo hanno detto il sindaco Luca Robaldo e l'assessore al Bilancio Alberto Rabbia nel Consiglio comunale di ieri, 29 settembre. «Se il Governo non interviene, non so come si possa risolvere il problema».
È stata adottata una variazione di bilancio, necessaria per aumentare le risorse per le bollette: «Abbiamo dovuto incrementare di circa 170 mila euro - ha spiegato Rabbia -, ma lo Stato ha aumentato i contributo solo di 140 mila euro. Abbiamo mantenuto un "avanzo di amministrazione" pari a 1 milione e 450 mila euro, cifra che ci "mette al riparo" da eventuali sorprese». Il consigliere di minoranza Enrico Rosso: «Avrei preferito un avanzo meno cospicuo: significa che sono stati fatti meno investimenti?».
Robaldo: «Nel 2021, il Comune aveva previsto una spesa per il riscaldamento degli uffici pubblici, compresi i 17 plessi scolastici comunali, pari a 460 mila euro. Visti gli attuali prezzi del gas, abbiamo fatto fare una proiezione per il costo che andremmo a pagare nel 2022: passeremmo da 460 mila euro a 1 milione e 320 mila euro. Lo Stato ha erogato due tranche da 79 mila euro e una da 139 mila. È stato approvato il decreto "aiuti ter"... ma è ovvio che, davanti a un situazione come questa, non se ne esce se non con un intervento del Governo. Siamo davanti a uno scenario peggiore del Covid, dal punto di vista economico. Stiamo facendo riflessioni estremamente prudenti sugli investimenti, proprio per questo: ecco perché l'avanzo è così alto. Non sapremo dove andremo a finire. E non vogliamo arrivare a intraprendere soluzioni come quelle di spegnere i lampioni, sentite in altre città».
Quasi provvidenziale, in questo senso, è stata la decisione dell'Amministrazione Adriano di affidare la gestione dell'illuminazione pubblica di tutta la città ad Ardea (gruppo EGEA), che ha consentito di avere prezzi bloccati sul costo della luce.