Furti e truffe ad anziani, arrestata banda di “professionisti”. Hanno colpito anche nel monregalese

Erano veri professionisti dei furti in casa di anziani. Agivano in pochi minuti: uno si accertava che la casa fosse vuota, un altro faceva da palo e quindi il primo entrava e faceva "pulizia". Poi a volte c'era un terzo complice, mentre il quarto (pensionato) faceva da ricettatore. L'operazione ha portato all'arresto di 4 persone che tra settembre e dicembre si sono resi responsabili - specialmente i due soggetti "principali" - di ben 29 episodi tra furti e truffe.
L'operazione è stata eseguita ieri dai Carabinieri di Cuneo. I dettagli sono stati illustrati questa mattina, mercoledì 25 gennaio, in conferenza stampa presso il Comando Provinciale di Cuneo, alla presenza del comandante del Reparto Operativo Angelo Gerardi e del comandante provinciale col. Giuseppe Carubia.
Spiega proprio il col. Carubia: «Abbiamo incrementato molto la campagna di sensibilizzazione. Presso le chiese e gli eventi pubblici con gli anziani. Stiamo già raccogliendo risultati in questa direzione. Invitiamo tutte le persone maggiormente esposte a questo tipo di insidie a prendere tempo, non aprire la porta e chiamare subito il 112. Le strategie sono sottili, gentili e subdole. In alcuni casi si tenta di raggirare la vittima: gli viene chiesto di raccogliere tutti gli oggetti in oro e preziosi nel frigo, per evitare danneggiamenti. Il danno poi, oltre all'aspetto patrimoniale, è soprattutto affettivo».
I DETTAGLI DELL'INDAGINE
L'attività ha riguardato tutta la provincia di Cuneo e la fascia bassa del Torinese. Il primo furto attribuito è stato commesso a Pralormo (Torino) sotto la giurisdizione di Asti come tribunale. Dei quattro arrestati, due appartengono alla comunità sinti tra Carmagnola e Villafranca. Il maggior responsabile, secondo gli inquirenti, è Daniel Decolombi, 1989, pluripregiudicato (oggi in carcere); il "numero due" è Gabriele Barbero, 1985 (in carcere). Il terzo membro è di Villafranca, Massimo Zara, classe 1972. Il quarto arrestato è il ricettatore: Gilberto Appendino, del '56 residente a Carmagnola.
I risultati sono arrivati grazie alla preziosa collaborazione con le vittime per la descrizione fornita sull'aspetto fisico e i mezzi di trasporto (spesso i ladri utilizzavano targhe falsificate).
Il modus operandi era "collaudato", con un'effrazione, generalmente di una porta e di una finestra, e tempistiche veramente professionali: 10 minuti in tutto. Erano anche in grado di aprire i cancelli elettrici e le auto, molto probabilmente grazie a telecomandi che "clonano" le frequenze. La banda era organizzata con veri e propri compiti: uno citofonava per assicurarsi che la casa fosse vuota e il secondo faceva da palo. La refurtiva, in genere preziosi, veniva nascosta nelle federe e portata via dall'abitazione.
I furti contestati sono 9, poi ci sono altri 20 casi di truffe. A volte con metodi comuni: simulano un guasto alla rete idrica o del gas e guadagnano la fiducia degli anziani.
I Comuni in cui sono stati effettuati i furti contestati sono: Saluzzo (CN), Borgo San Dalmazzo (CN), Fossano (CN), Racconigi (CN), Pralormo (TO), Rivalta di Torino (TO), Rosta (TO), Torre Pellice (TO), Volpiano (TO), Piasco (CN), Magliano Alpi (CN), Revello (CN), Chivasso (TO), Baldissero Torinese (TO), Govone (CN), Poirino (TO), Cafasse (TO), Caraglio (CN), Neive (CN), Bricherasio (TO), Envie (CN), Carmagnola (TO), Villafranca Piemonte (TO), Villanova Mondovì (CN).