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venerdì 28 Marzo 2025     Accedi

Terremoto in Turchia: aperto l’Ospedale da campo della Regione Piemonte ad Antiochia

Il presidente Cirio e gli assessori Icardi e Gabusi: «Grazie agli operatori piemontesi in campo per il loro straordinario impegno». Sul posto anche due medici dell’Ospedale di Mondovì: il dr. Paolo Guffanti, chirurgo, e il dr. Emanuele Bernardi, medico urgentista del DEA

Andrea Lobera

Terremoto in Turchia: aperto l’Ospedale da campo della Regione Piemonte ad Antiochia. Ha aperto venerdì mattina, con almeno dodici ore di anticipo rispetto al previsto, l'Ospedale da campo Emergency Medical Team Type 2 (Emt2) della Regione Piemonte, allestito nell'area di un impianto sportivo vicino all'ospedale di Antiochia distrutto dal terremoto.

Lo comunica l'assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che insieme al presidente Cirio e all'assessore Gabusi è in costante contatto con il coordinatore della missione della maxiemergenza regionale in Turchia, Mario Raviolo.

«I nostri sanitari e volontari della Protezione civile operativi ad Antiochia – osserva Icardi – hanno trovato una situazione catastrofica. La popolazione è stremata, le richieste di assistenza all'ospedale sono continue e di ogni genere. Abbiamo impegnato sul campo personale altamente specializzato e in grado di lavorare in condizioni di massima emergenza. L'ospedale Emt2 della Regione Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo. Ringrazio tutti coloro che in questo momento stanno prestando senza riserve la loro opera per renderlo completamente funzionale alle esigenze delle popolazioni terremotate della Turchia».

«Ancora una volta il Piemonte scende in campo con la forza preziosa del suo personale sanitario e dei volontari della Protezione Civile per aiutare chi sta vivendo momenti terribili – sottolinea il presidente Cirio –. Sappiamo quanta dedizione stanno mettendo in campo e non potremmo essere più orgogliosi di loro».

Terremoto in Turchia: aperto l’Ospedale da campo della Regione Piemonte ad Antiochia

Il team sanitario della maxiemergenza della Regione Piemonte attualmente operante nell'ospedale da campo di Antiochia è composto da 76 persone: un team leader (chirurgo), un deputy team leader (chirurgo), un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, quattro chirurghi, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un'ostetrica, un fisioterapista, trentuno infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un  assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e dodici tecnici logisti afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile.

Un organico al quale si aggiungono gli oltre 40 volontari della Protezione civile piemontese operanti nella stessa zona e che hanno contribuito all'allestimento dell'ospedale.

«L'aiuto che diamo in queste circostanze è sempre straordinario – continua Marco Gabusi, assessore alla Protezione civile – sono molto grato a tutti i volontari della Protezione civile piemontese che hanno scelto di partire per la Turchia e portare il loro bagaglio di conoscenza alle persone più bisognose. Il numero dei decessi sta salendo rapidamente è quindi importante intervenire con rapidità per continuare a salvare il maggior numero di persone possibile. Sulla nave sono saliti elettricisti, idraulici, traduttori e personale altamente formato per le situazioni da campo. Siamo in continuo contatto con i volontari nelle zone terremotate: in questo modo possiamo agire prontamente. Il Piemonte e la Protezione Civile ci sono, pronti in prima linea».

«La popolazione ci ha accolti a braccia aperte – testimonia il coordinatore della missione, Mario Raviolo –, tutti cercano di darci una mano, si mettono a disposizione e ci forniscono con grande affetto acqua e biscotti. Stiamo operando al massimo delle nostre possibilità».

Nei team di soccorritori anche i dr. Guffanti e Bernardi dell’Ospedale di Mondovì

Del team di soccorritori piemontesi che stanno affrontando l’emergenza terremoto in Turchia c’è anche una decina di operatori sanitari cuneesi o che lavorano in ospedali cuneesi. Il presidente della Provincia, Luca Robaldo: «Desidero esprimere tutto il mio apprezzamento e ringraziamento per il personale sanitario che si è dato volontario per questa missione umanitaria che dimostra, ancora una volta, il grande cuore dei cuneesi nel rispondere con generosità alle richieste di aiuto».

Il team sanitario, coordinato da Mario Raviolo della Maxiemergenza, è composto da 76 persone: tra questi, ci sono anche due medici dell'Ospedale di Mondovì, il dr. Paolo Guffanti, chirurgo, e il dr. Emanuele Bernardi, medico urgentista del DEA. Faceva parte del convoglio della Protezione civile che ha portato l'ospedale da campo via nave anche Federico Biarese, della Protezione civile di Chiusa Pesio.

 

 

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