San Michele: “A Scuola di Dono”, premiati i vincitori del concorso Avas Fidas

L’affollato teatro “Piter Pecchenino” di San Michele M.vì ha visto la premiazione, nel pomeriggio di sabato, delle classi vincitrici del concorso “A Scuola di Dono”, giunto alla sua 4ª edizione. Indetto da Fidas nazionale e organizzato da Avas-Fidas Mondovì, era rivolto alle Scuole di ogni ordine con obiettivi differenziati in base all’età dei ragazzi. A presentare la giornata e consegnare l’assegno da 250 euro spendibili per l’acquisto di materiale scolastico il presidente Mauro Benedetto che ha sottolineato l’importanza promozionale di queste iniziative, per “gettare un seme” sulle nuove generazioni. «In alcuni casi l’apporto di sangue costituisce l’unica speranza di sopravvivenza per chi ne ha bisogno – ha detto –. Per questo è importante sensibilizzare alla donazione chi ancora non la fa». «Un segnale positivo per i ragazzi coinvolti dall’iniziativa, che sicuramente trasmetteranno il messaggio anche alle loro famiglie – ha dichiarato il sindaco Domenico Michelotti nel suo intervento –. A poche migliaia di chilometri da noi si sta combattendo una terribile guerra, donare può essere fondamentale anche in questi casi». La professoressa e consigliere dell’Avas-Fidas locale Clara Mantelli, dopo essersi complimentata con bambini e ragazzi per la partecipazione corale, ha evidenziato la difficoltà da parte della giuria a decretare i lavori migliori, dato l’impegno profuso. Vincitori della sezione Scuola primaria gli studenti della classe 4ª di Vicoforte, accompagnati dagli insegnanti Nadia Taravello, Claudia Bella e Filippo Manfredi (donatore di sangue e quindi esempio importante per i suoi alunni). I bambini hanno creato un cartellone che invogli a compiere questo gesto altruista che “fa fiorire la vita”. Per la Scuola secondaria di primo grado premiati gli studenti della classe 2ª A di San Michele M.vì, insieme alla professoressa Sara Chiecchio, che hanno realizzato un emozionante video che invita a superare la paura della donazione, priva di alcuna conseguenza. Non contano, inoltre, le differenze d’origine, età, sesso, religione perché siamo tutti “fratelli di sangue”. Nella sezione Scuola secondaria di secondo grado si è imposta la classe 3ª A del Liceo classico “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì con la professoressa Barbara Ferraro grazie a un ampio elaborato che ha dimostrato come la donazione faccia bene anche al donatore stesso. Un lavoro multidisciplinare, dalla linguistica all’antropologia e alla sociologia passando per la filosofia con l’etica, la psicologia e la chimica degli ormoni che vengono emanati quando si dona. Attraverso un dialogo tra un’entità astratta e un essere umano, i ragazzi hanno indagato la natura stessa dell’umanità, capace di passare da azioni sublimi come la donazione di sé a cose tremende come stragi, guerre e genocidi. I complimenti sono arrivati anche dal consigliere Avas-Fidas, Francesca Bertazzoli, ex studente del Liceo classico: «Una frase su tutte mi ha colpita “E’ un dono da parte di un estraneo”, cosa che non capita spesso nella quotidianità – le sue parole –. Donare porta tanta felicità, la stessa che vi auguro di provare in futuro compiendo questa azione».