«Annata agricola incerta: peste suina e lupi preoccupano gli allevatori»
Fabio Bottero, titolare di un’azienda agricola a Carrù, è presidente Cia della zona di Mondovì e lavora una settantina di ettari, di cui la metà coltivata a noccioleti. «Per l’area agricola di competenza, si prospetta un’annata incerta – spiega –. Le piogge ci hanno messo al sicuro, per un mese o forse anche di più, dal punto di vista della siccità. Ma se le temperature si alzeranno troppo, torneremo ad avere il problema della mancanza d’acqua. Inoltre, a causa delle precipitazioni, siamo in ritardo con molti lavori e adesso dobbiamo recuperare. I primi raccolti come i foraggi sono incoraggianti, ma la frutta è stata colpita dalle gelate tardive e dalla grandine. Per quanto riguarda le nocciole, avremo un raccolto non abbondante. I cambiamenti climatici stanno causando eventi meteo estremi, sempre più preoccupanti. Gli allevamenti bovini paiono andare leggermente meglio. A livello generale, però, si intuisce che sarà un’annata incerta per tutti i settori agricoli, anche se vogliamo pensare positivo». Bottero interviene anche sulle maggiori difficoltà che il settore deve affrontare: «Le spese per l’energia e per alcune materie prime sono calate rispetto ai picchi di un anno fa, ma rimangono alti i prezzi delle sementi, dei concimi e del gasolio agricolo. La peste suina, alle porte del Cuneese, inquieta tantissimo gli allevatori del comparto. E sugli animali selvatici sono ormai ingestibili le troppe predazioni dei lupi agli allevamenti di pecore e capre e anche di vitelli al pascolo. Una situazione scappata di mano e destinata a peggiorare quando, tra pochi giorni, molti allevatori saliranno in montagna con le loro mandrie. Poi, continua a esserci il problema della vendita finale dei prodotti, spesso non adeguata rispetto ai costi sostenuti. In questa situazione – aggiunge Bottero –, le aziende devono investire in modo mirato, per non arrivare al collasso economico. E continuare a puntare sulla qualità e non sulla quantità delle produzioni. Le istituzioni hanno il compito di accompagnare gli agricoltori nel loro percorso, perché sono tempi difficili. Basta poco per mettere a rischio la tenuta del comparto sui mercati».