Genitori separati e casa alle figlie, l’alternanza non funziona: nuova sentenza del Tribunale di Cuneo
La scelta di far ruotare i genitori separati e lasciare la casa alle figlie non funziona. È un caso “sperimentale” che, balzato anche nelle cronache nazionali, riguarda da vicino il Monregalese. La Sezione civile del Tribunale di Cuneo, venerdì, è tornata sui propri passi rispetto alle decisione che era stata emessa negli scorsi mesi e poi riconfermata in Appello a Torino a marzo. Ovvero quella di far “turnare” a settimane alterne mamma e papà nella casa di famiglia e lasciare invece stabilmente qui le figlie (entrambe minorenni). Una sentenza decisamente insolita. La tradizione in casi simili vuole che invece siano i figli a “spostarsi” un po’ di giorni con la mamma e un po’ con il papà. I giudici di allora avevano motivato la scelta spiegando come entrambi i genitori fossero «protettivi, accudenti, consolanti» verso le figlie. Avrebbero avuto quindi il diritto di trascorrere lo stesso tempo con loro ed era, al contempo, nell’interesse delle bambine non abbandonare il focolare domestico.
Ora, invece, avviene la modifica. Il Tribunale ha preso atto del ricorso presentato congiuntamente dalla coppia (non sposata e che conviveva stabilmente prima della separazione) per rivedere il provvedimento “salomonico” delle “settimane alterne” nella stessa casa. Alla base l’eccessiva «onerosità, anche emotiva imposta alle parti dalla coabitazione alternata nella stessa casa». «Si palesavano – si legge nel ricorso – insorgenze di fatto che non consentono la prosecuzione di detto “menage”». Insomma, nella pratica la turnazione dei genitori non è proseguibile. Ai giudici del Tribunale di Cuneo non resta che prenderne atto: la mamma andrà a vivere in una diversa abitazione rinvenuta appositamente a poca distanza da quella del papà e saranno le bimbe a spostarsi secondo un calendario settimanale prestabilito che garantisce la salvaguardia di tutti i loro punti di riferimento quotidiani.
La donna è assistita dall’avvocato Alessio Solinas con i colleghi Veronica Rinaldi e Nicola Schellino. «È un epilogo che ci aspettavamo», il commento dei legali. «La soluzione, come già dimostrato in altri casi, non era percorribile perché ha generato ulteriore conflittualità sotto lo stesso tetto anche sulle questioni più banali come la gestione dei giocattoli delle bambine o l’utilizzo degli elettrodomestici. Accogliamo con favore il pronunciamento del Tribunale, a tutela a nostro avviso della serenità di tutte le parti coinvolte».