Invasi e condotte idriche in Granda: “La graduatoria del Governo fa ben sperare, ora la politica ci aiuti”
Il 28 giugno scorso la Commissione incaricata della valutazione dei progetti presentati a valere sul PNIISSI, acronimo che sta per "Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico", ne ha pubblicato gli esiti.
Quasi 508 milioni di euro il valore dei progetti per la Granda, una graduatoria che fa ben sperare come evidenziato anche dal presidente della Provincia, Luca Robaldo, che coglie l'occasione per lanciare un appello al mondo della politica ed ai rappresentanti cuneesi in Regione ed in Parlamento.
"La valutazione ha dato esiti che considero positivi per il nostro territorio - dice Robaldo - perché sono molti, infatti, gli interventi giudicati benevolmente dalla Commissione stessa e che sono stati presentati da diversi attori quali Consorzi Irrigui e Cogesi. Se non vado errato la provincia di Cuneo è stata la più premiata in Piemonte, evidenziando l'impegno di chi ha lavorato alla redazione e presentazione delle progettualità oltre che - al di là dell'estate anomala - oltre che sottolineare che siamo in molti a lavorare perché la risorsa idrica sia trattenuta e perché sia riconosciuta la necessità di intervenire con politiche di prevenzione. Alcuni di questi interventi, poi, hanno davvero una posizione rilevante all'interno di questa graduatoria quale, ad esempio, quello di realizzazione di Serra degli Ulivi (230 milioni) che è al 20esimo posto nell'elenco dedicato agli invasi e la cui progettazione è stata sostenuta da molti Comuni del territorio e coordinata dal Consorzio stesso".
"Il totale delle richieste pervenute dalla nostra provincia è pari a quasi 508 milioni di euro e il Ministro Salvini ha già annunciato uno stanziamento da 946 milioni utile per finanziare 73 progetti a livello nazionale. Il mio appello è ai nostri rappresentanti in Consiglio e Giunta Regionale così come ai Parlamentari: lavorino in modo unitario affinché il Governo stanzi ulteriori risorse o proceda attraverso un metodo di priorità, privilegiando le proposte che poggiano su solide basi progettuali o che rappresentano opere di completamento o, ancora, risolvano in modo strutturale i deficit delle infrastrutture idrico-potabili e del settore agricolo. Questa, a mio avviso, è l'occasione giusta da cogliere per rispondere alle esigenze più volte palesate dagli addetti del settore e dai cittadini e confido che non vada sciupata", conclude Robaldo.