Vicoforte. Dal 1 settembre una mostra in Basilica dedicata alle immagini della Madonna del pilone
Non tutti sanno che all’Escorial di Madrid (e al monastero de Las Descalzas) sono custodite due tele raffiguranti la Madonna di Vicoforte. Sono state richieste direttamente dal re di Spagna, Filippo II, in considerazione di “tantas maravillas y milagros” realizzati dalla Madonna vicese. Anche la pace di Vervins, che nel 1598 chiuse la guerra tra Spagna e Francia, fu ottenuta pure grazie all’intercessione della Madonna di Vico: così disse il duca Carlo Emanuele I di Savoia (tra i maggiori propagandisti della devozione alla Madonna vicese in Europa), tant’è che nell’occasione fu coniata una medaglia con l’immagine della Vergine della Berbonesca, circondata dalla scritta «Pax in virtute tua». Una storia che rappresenta una testimonianza significativa della diffusione e dell’importanza raggiunta dalla devozione mariana nata nel Monregalese nel 1594-1595, e dell’immagine di cui presto nacque l’esigenza di realizzare copie e stampe. La mostra “Meraviglie e miracoli dell’immagine della beata Vergine del Mondovì a Vico” ripercorre questa storia e raccoglie le riproduzioni di alcuni tra i manufatti più significativi realizzati nei secoli: è possibile ammirare nella cappella di San Benedetto più di quaranta immagini che ritraggono la Regina Montis Regalis. Stampe, dipinti, incisioni in oggetti, tutte caratterizzate da due tratti principali: nelle più antiche il segno del proiettile sparato dal cacciatore, che caratterizzava l’affresco originale, nelle più recenti anche la corona. La prima incoronazione della Madonna del Pilone, nel 1682, consolidò definitivamente l’iconografia di una devozione di cui sono state registrate testimonianze significative ben oltre il territorio del Monregalese (abbiamo già documentato su queste pagine la presenza di cappelle, nelle Valli di Lanzo nel Torinese, dedicate alla Madonna di Vico).
Comino: «Diffusione dell’immagine testimonianza dell’importanza della devozione»
L’esposizione aprirà i battenti dal 1° settembre (alle ore 19 è prevista l’inaugurazione) al 27 ottobre nella Cappella di San Benedetto all’interno della Basilica del Santuario ed è curata dall’archivista del Santuario, lo storico Giancarlo Comino. L’organizzazione è curata dall’Associazione Nativitas Aps. La proposta è visitabile «L’esposizione – commenta il curatore Giancarlo Comino – ha lo scopo di proseguire il percorso di divulgazione relativa alla storia del Santuario di Vicoforte, già iniziato con le precedenti iniziative, e volto principalmente a fare luce anche sulle dimensioni e sulla rilevanza che aveva assunto la devozione mariana pure al di fuori dai confini regionali. La rassegna di immagini che proponiamo è indicativa, ma dimostra che l’immagine della Vergine del Pilone fosse diffusa ben oltre i confini locali, addirittura con la richiesta documentata del re di Spagna Filippo II di avere un quadro che la ritragga. Il pubblico potrà scoprire inoltre stampe e immagini in molti casi sconosciute al pubblico dei non addetti ai lavori, ma estremamente belle ed affascinanti». «Continua il cammino di valorizzazione e promozione della storia del Santuario di Vicoforte – chiosa Marzia Danna, presidente di Nativitas Aps –, andando a riscoprire i suoi tratti più affascinanti e straordinari. Questa esposizione durerà per tutto il mese di settembre e sarà una proposta in più anche a disposizione del pubblico che verrà in pellegrinaggio al Santuario in occasione della festa dell’8 settembre o di chi verrà a visitare il paese per i festeggiamenti e la fiera». Contestualmente, sarà anche possibile ammirare una rassegna storica delle copertine dell’Eco del Santuario.
La definizione dell’iconografia, con la prima incoronazione
L’aspetto definitivo della Madonna di Vico così come la conosciamo oggi si consolida nel 1682. L’annata è cruciale per via del passaggio in Piemonte dell’arcivescovo di Paro e Nasso, Teofane Maurocordato. Il prelato, derubato di tutto, chiede aiuto al duca. Otterrà udienza proprio in seguito all’apparizione della Madonna, che si qualifica come Regina Montis Regalis. La nobildonna Anna Maria Speciali Fauzone si fa sostenitrice della 1ª incoronazione che avviene il 13 settembre 1682, alla presenza di 45.000 persone. L’incoronazione sarà ripetuta nel 1782, con i centenari festeggiati rispettivamente nel 1882 e 1982 (e nel 1869, per restituire all’icona le corone sottratte in un furto). Già in precedenza, con il diffondersi della devozione, si era resa necessaria una prima regolamentazione dell’immagine, perché rispettasse non solo l’iconografia dipinta sul pilone ma anche i dettami del Concilio di Trento. Nel Seicento, la Madonna di Vico è l’unica del Piemonte ad essere inclusa nell’Atlante Mariano del gesuita bavarese Wilhelm Gumppenberg, elemento che contribuisce a incrementare la sua diffusione.
Nelle Valli di Lanzo due cappelle per la Madonna vicese
Due significative testimonianze della diffusione e della devozione sviluppatasi per la Madonna di Vicoforte sono sicuramente la presenza, nelle Valli di Lanzo del torinese, di una cappella e, addirittura, di una borgata intitolata alla Madonna vicese. Ne avevamo dato conto con un servizio su “L’Unione Monregalese” del 7 dicembre 2021. In frazione Mollar di Rubiana è presente una borgata intitolata alla devozione al pilone vicese, appartenente alla Parrocchia di Sant’Egidio Abate. Ancora oggi si celebra la Messa solenne il 4º sabato di agosto. A Mezzenile è presente invece una cappella a due ingressi: uno è dedicato a San Lorenzo, un altro alla Madonna del Monte Regale, con tanto di pregevolissima vetrata: si festeggia la prima domenica di settembre, con una novena di preparazione. Anticamente, si svolgeva anche una processione.
Madonne di Vico che punteggiano il Monregalese, e non solo