Enrico Costa verso il ritorno in Forza Italia: prima o dopo le elezioni provinciali?
Tutti i quotidiani nazionali lo danno ormai per certo: Enrico Costa è a un passo dal ritorno in Forza Italia. La sua distanza con Calenda e con "Azione" ormai è netta: «Se andassi nel Campo largo - titola oggi il deputato su "Repubblica" - sarei come il diavolo nell’acqua santa». Alla Adnkronos, Costa ha dichiarato: «Il mio pensiero lo conoscono tutti, ma proprio tutti. L’ho sempre espresso senza filtri e in modo netto, sia nelle sedi di partito, sia all’esterno». Lo scorso luglio, Costa aveva rassegnato le proprie dimissioni da vicesegretario di "Azione". Ma se in una prima fase pareva che fosse intenzionato a dare vita a un nuovo centro, assieme all'amico Luigi Marattin di "Italia Viva", oggi le cose sono diverse. Secondo le indiscrezioni, nei giorni scorsi Costa avrebbe incontrato Tajani: il nuovo ritorno tra le fila di FI, secondo molti, sarebbe prossimo.
I rapporti tra Costa e il partito fondato da Berlusconi non sono mai stati critici: non lo erano in passato, quando Costa aveva seguito Alfano nel "Nuovo Centrodestra"; e non lo sono stati quando ha seguito Calenda entrando per primo in "Azione". E la sua ultima mossa in Piemonte, l'endorsement esplicito ad Alberto Cirio alle ultime elezioni regionali (appoggiando la lista civica messa su da Luca Robaldo, "Lista Cirio"), faceva capire che quel filo non si è mai interrotto.
Quello però non sta emergendo, in sede nazionale, è quando potrebbe avvenire questo ritorno al partito. L'ipotesi più probabile è che questo possa accadere fra due settimane: immediatamente dopo il 29 settembre, ovvero dopo le elezioni provinciali a Cuneo. Alle provinciali, Forza Italia fa parte della lista del Centrodestra - LEGGI QUI - "Ripartiamo dalla Granda" con 6 candidati su 12. In campo, oltre al Centrosinistra, c'è però anche la lista "robaldiana", il "Patto civico per la Granda" (la dicitura esatta è: «lista che condivide le azioni di governo del presidente Robaldo»), che ovviamente include diversi nomi di area liberale costiana o esplicitamente "Azione", anche se è priva di simboli di partito. Se il passaggio avvenisse prima, Robaldo e Costa dovrebbero simulare un confronto in casa. Ma se invece avverrà subito dopo, sarebbe la perfetta "combo" - come si dice nel gergo dei giochi di strategia: gli eletti in quota Cirio si ritroverebbero alleati di Costa, gli eletti in quota Costa si ritroverebbero alleati di Cirio. Un passaggio che modificherebbe (o modificherà) in modo pesante per gli equilibri a destra, in tutta la Granda, visti i rapporti sempre molto "piccati" con Fratelli d'Italia.
E a Mondovì? Forza Italia non siede in Consiglio comunale e negli ultimi due anni non è mai apparsa vicina ai "colleghi" di Lega e FDI. Qualcosa capiterà, questo è sicuro.