«Pronto soccorso di Ceva: quando arriverà il nostro “turno” nell’assegnazione di personale da parte della Regione?»
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.
Ennesima doccia fredda per l’Ospedale di Ceva e per le aspettative maturate negli ultimi mesi circa la possibile riapertura del Pronto Soccorso H24. Dalla stampa locale apprendiamo infatti che il neo assessore regionale alla Salute, Federico Riboldi, ha annunciato che l’ampliamento dell’orario di apertura del Pronto Soccorso cebano è al momento rinviato e subordinato ad una valutazione di “piena operatività” da svolgersi attraverso una riunione tra il responsabile del 118 e gli amministratori. Ben diverse le parole del suo predecessore, Luigi Icardi, che, solo a marzo 2024, diceva, a proposito del Pronto Soccorso: “Per ora è aperto dalle 8 alle 20, ma nella programmazione regionale lo manteniamo H24 e stiamo cercando di assumere nuovo personale proprio perché contiamo, nel prossimo futuro, su un ampliamento dell’orario, con apertura di ventiquattrore al giorno, sette giorni su sette”. Stessa Giunta regionale, stessa maggioranza politica, ma diverso momento: a marzo era in corso la campagna elettorale e ora le elezioni si sono svolte. Lasciamo ai cittadini ogni commento su questo cambiamento di approccio e facciamo invece notare quanto segue. L’Ospedale di Ceva è “Ospedale di Area disagiata” ed ha dunque uno status particolare che deve essere riconosciuto. Il Pronto Soccorso di Ceva è l’unico presidio per le emergenze nel territorio compreso tra l’Ospedale di Mondovì e quello di Savona. La “penuria” di medici non è certo una novità delle ultime settimane, ma una criticità che da tempo affligge tutto il Sistema sanitario, non solo quello regionale. Per questo motivo l’ex assessore Icardi aveva preso uno specifico impegno circa l’assunzione di personale medico. Peraltro, rileviamo che, in altri contesti, questo problema è stato affrontato con altri interventi: pensiamo a quanto accaduto a Carmagnola ad agosto 2023, quando il rischio della chiusura notturna del Pronto Soccorso per carenza di personale è stato scongiurato col ricorso ad “Azienda Zero” (struttura del servizio sanitario regionale) oppure a Verduno, dove l’organico medico del Pronto Soccorso è stato incrementato di 4 unità a maggio di quest’anno, col risultato peraltro di aver determinato l’aumento del numero dei medici a disposizione da 12 a 19 nel giro di due anni. Facciamo notare che il Pronto Soccorso cebano funziona ad orario ridotto da anni ormai e dunque ci chiediamo: quando arriverà il nostro “turno” nell’assegnazione di personale da parte della Regione? Con questo nostro intervento, chiediamo quindi pubblicamente che gli amministratori locali si facciano parte attiva nei confronti della Regione e dell’ASL per fare in modo che la “valutazione di piena operatività” abbia esito positivo e si svolga in tempi brevi. Come Co.Di.Ce. continueremo a vigilare sulla questione, a tenere informata la popolazione e ad assumere le necessarie iniziative di mobilitazione.
Davide Prato, presidente Co.Di.Ce,