In municipio a Morozzo le storiche bozze del Cappone, nel ricordo del sindaco Fissore
Era stato tra i primi, forse il primo in assoluto a pensare e riprodurre su carta, parecchi anni fa, il Cappone di Morozzo stilizzato, disegnando un “simbolo”, uno stemma che riproduce l’animale e che poi è diventato iconico, rappresentativo della tradizionale “Fiera del Cappone” di fine anno. Il bastiese Bruno Chionetti, amico di lunga data del sindaco Mauro Fissore che purtroppo è mancato improvvisamente a luglio di quest’anno, qualche giorno fa è stato ospitato proprio in Comune a Morozzo, dove ha consegnato i suoi bozzetti dell’epoca. Accolto in municipio dal vicesindaco Sergio Costamagna, Bruno Chionetti spiega: «Come promesso tempo fa a Mauro Fissore, ho consegnato, nelle mani del vicesindaco e suo storico braccio destro, le bozze del Cappone di Morozzo, da me realizzate ormai oltre 40 anni fa. Avrei preferito darle a Mauro, ma il destino ha voluto diversamente. Tempo fa gli avevo raccontato che uno dei disegni del Cappone, forse il più vecchio ancora oggi in circolazione, era opera mia e che da qualche parte dovevo ancora avere le bozze. Mauro mi disse: “Quando le trovi portale in Comune, così le facciamo inquadrare”. Qualche settimana fa, mentre stavo svuotando l’agriturismo che ho ceduto, le bozze sono riapparse, contenute in una cartellina gialla. Purtroppo però, adesso Mauro non c’è più. Le ho inquadrate allora e le ho portate a Morozzo, come gli avevo promesso. Mauro – aggiunge Bruno Chionetti – era una forza della natura. Ha fatto moltissimo per il nostro territorio e per la salvaguardia dell’ambiente, non soltanto a Morozzo, e anche ben prima di diventare sindaco. Era un entusiasta. Succedeva che chiedesse agli amici di “riportarlo con i piedi a terra”, se avesse esagerato con l’entusiasmo e le idee. Andava in giro, era curioso, molto intelligente, brillante. Chiedeva, si informava, prendeva spunto e aveva sempre nuovi progetti da realizzare». «Ci ha fatto molto piacere incontrare Bruno Chionetti e poter ricevere in dono i suoi bozzetti del Cappone – aggiunge Sergio Costamagna –. Ora che Mauro non c’è più, giorno per giorno ci stiamo davvero rendendo conto della preziosa eredità che ci ha lasciato. Ci accorgiamo di un “dietro le quinte” che immaginavamo, ma che non potevamo conoscere così bene. Tocchiamo con mano la quantità di progetti che Mauro ha portato avanti nel tempo, mettendoci grande impegno e tessendo rapporti con moltissime persone, per i motivi più diversi e nei campi più disparati».
La storia dei bozzetti e… i complimenti di Pini Segna
«Parliamo dei primi anni Ottanta – ricorda Bruno Chionetti –. In quegli anni mi occupavo di grafica e di pubblicità. Avevo disegnato le insegne e i loghi di alcuni tra i più importanti e storici ristoranti di Carrù. Lo stesso stemma, che ancora oggi campeggia sull’ala del Bue, è mio. Collaboravo con l’allora “Stamperia Ramolfo” e proprio un giorno che ero lì a lavorare arrivò uno degli organizzatori della “Fiera del Cappone”. Commissionò le locandine alla Stamperia, ma voleva un disegno del Cappone da poter inserire sul materiale pubblicitario. Per questo motivo ho disegnato i bozzetti, che da quell’anno poi sono stati utilizzati per identificare l’evento, anche se via via nel tempo è possibile abbiano subìto qualche intervento di restyling. Il “mio” cappone infatti, ad esempio, è riprodotto senza la cresta, perché all’epoca il disciplinare era quello, mentre adesso le regole non prevedono più il taglio della cresta. Disegnai quattro capponi quasi uguali. Il primo, l’originale, in bianco e nero, gli altri colorati con sfumature diverse. Per quel lavoro, mi fece i complimenti anche Pini Segna, che in quegli anni passava spesso da Carrù e frequentava lo stesso ambiente».