Dopo il primo tentativo andato deserto, l’AslCn1 indice una seconda asta pubblica, con riduzione del prezzo del 10%, per l’immobile “Michelotti - Bertone”, il padiglione “meno vecchio” dell’ex Ospedale di Mondovì Piazza. L’asta include anche i terreni adiacenti.
Il “Michelotti-Bertone” di Piazza è vuoto e senza destinazione da quindici anni, ovvero da quando l’Ospedale di Mondovì è stato trasferito a San Rocchetto. Un edificio costituito da due blocchi: il più vecchio costruito negli anni ‘30 (il “Michelotti”) e l’altro negli anni ‘70 (il “Bertone”), entrambi svincolati dalla Soprintendenza. Dettaglio importante: con la recente revisione del Piano regolatore comunale, approvata poche settimane fa dal Consiglio comunale, è praticamente impossibile che il “Michelotti” venga acquistato per iniziative di altro genere, che sia residenziale, ricettivo, commerciale. Nella nuova classificazione urbanistica, infatti, la zona è stata designata come area “a servizi”. L’asta si svolgerà nella sala riunioni del presidio ospedaliero di Savigliano il giorno 20 novembre alle ore 11. Il prezzo a base d’asta del complesso composto dai due padiglioni più terreni adiacenti è di 1 milione e 111 mila euro. Tutte le info sul sito internet: http://www.aslcn1.it alla pagina bandi e appalti. Gli interessati possono visitare gli immobili previo appuntamento da fissare con il responsabile del procedimento.
NUOVA SEDE
DEI LICEI
Come noto da tempo, il Comune di Mondovì spera che il “Michelotti” un domani venga trasformato nella nuova sede dei Licei di Piazza. Era una sorta di “scenario latente”… fino allo scorso anno. Quando Luca Robaldo, da sindaco di Mondovì e presidente della Provincia, annunciò che era pronto a giocare la carta dell’accordo pubblico-privato per coinvolgere nel grande progetto anche l’impresa Editel che aveva acquistato all’asta dal Tribunale le ex Carceri di Piazza, adiacenti al “Michelotti”. La Provincia potrebbe procedere all’acquisto solamente se il prezzo dell’immobile scenderà sotto una certa soglia, per non incappare nei limiti imposti dalla “spending review”.