Una passione lunga una vita: quella di Roberto, villanovese d’adozione, per l’Arma dei Carabinieri. Sognava di diventarne un membro, non ha potuto realizzare la sua aspirazione per via delle condizioni fisiche (negli anni purtroppo ha perso anche la vista). È rimasto tuttavia sempre un grande amico dell’Arma. Membro dell’Associazione Carabinieri di Villanova, sabato, celebrando i cinquant’anni della propria collezione, ha aperto le porte della propria abitazione per un evento informale, a cui hanno partecipato i Carabinieri in servizio del Monregalese e non solo, oltre naturalmente ai membri dell’Associazione villanovese. Erano presenti il tenente colonnello Giuseppe La Torre, comandante del Reparto Comando e vicecomandante provinciale dei Carabinieri di Cuneo, e il capitano Francesca Borrelli, comandante dei Carabinieri di Mondovì, oltre al maresciallo Giuseppe Santoro, comandante della Stazione locale. L’Amministrazione comunale era rappresentata da Roberto Murizasco e dal vicesindaco Riccardo Boasso. Naturalmente, non potevano mancare Carlo Baracco, attuale presidente dell’Associazione Carabinieri di Villanova, insieme al suo predecessore Giacomo Longo, che da pochi giorni ha lasciato il ruolo. L’abitazione di Roberto è un vero e proprio museo dedicato ai Carabinieri: custodisce centinaia e centinaia di cimeli tutti dedicati all’Arma, tutti frutto di acquisto sui mercatini dei collezionisti, ma anche doni di Carabinieri in servizio che, una volta smessa l’uniforme, hanno voluto lasciare i propri ricordi in custodia a Roberto, sicuri che sarebbero stati in buone mani. Così sono appese in esposizione decine di uniformi, in tutte le tenute: dagli allievi alle divise di servizio, ciascuna marchiata con il nome del Carabiniere a cui appartenne, con qualche sommaria informazione. Ci sono anche due mezzi, due moto, custodite nel garage (Guzzi, in servizio negli anni 1993 e 1996, restaurate personalmente). Poi, ci sono naturalmente una serie di oggetti dedicati all’Arma, anche se non ne sono direttamente espressione, come ad esempio modellini, giocattoli, oggetti di tutti i tipi. Un esempio di collezionismo e dedizione incredibile, a cui i Carabinieri hanno voluto rendere affettuoso omaggio, a cominciare dal luogotenente Massimo Pirra, ex comandante della Stazione di Villanova, che si è fatto portavoce per l’amico Roberto. «L’ho conosciuto quando presi servizio nella stazione di Villanova, tutti mi raccontavano di questo ragazzo che con passione e precisione maniacale curava un museo dell’Arma presso la sua abitazione – ha ricordato Pirra –. Nonostante le difficoltà faceva tutto da solo: conosceva l’esatta ubicazione di tutti gli oggetti, e vicino a loro aveva messo i nomi dei donatori, come ad esprimere tutta la sua riconoscenza».
La passione di una vita – l’incontro con Dalla Chiesa
«Ho cominciato con un bottone – i ricordi di Roberto affidati a Pirra – che un giorno mi fu donato quando ero piccolo da un Carabiniere del quadro permanente della Scuola Carabinieri Cernaia. Ho iniziato a raccogliere ogni oggetto che raccontasse la vita dei Carabinieri: inizialmente piccole cose: mostrine, gradi, poi divise e capi d’abbigliamento». Una collezione che rappresenta anche un’occasione di incontro e di amicizia per Roberto, con tanti membri dell’Arma in servizio: ed è particolarmente significativo e commovente il suo incontro con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. «In tutti questi anni ho conosciuto molti Carabinieri di ogni ordine e grado e ciascuno di loro mi ha lasciato qualcosa di prezioso, anche solo in termini affettivi. Ho stretto amicizia con persone importanti, come il compianto generale Giorgio Cappa di Dogliani, che sovente veniva a farmi visita, o il generale di Corpo d’Armata Carlo Alberto Dalla Chiesa. Quando gli confidai la tanta voglia di essere un Carabiniere, e l’impossibilità di realizzare il proposito, mi rispose: “Non fa nulla: l’Arma basta averla nel cuore”. E io la porto sempre nel cuore».