L’arte di Sergio Unia approda a Torino a Palazzo Madama: aprirà il 23 ottobre alle 14 presso il Giardino Botanico medievale del polo museale una retrospettiva dedicata all’artista roccafortese. “In ascolto” è il titolo della mostra, promossa da Fondazione CRC nell’ambito del progetto “Donare” in collaborazione con Torino Musei, e presenterà ben 13 bronzi, rappresentativi dell’opera e della poetica dell’autore. Non è casuale la scelta del palazzo che ospita il Museo civico di arte antica come spazio per evidenziare questa proposta culturale: il dialogo tra antico e moderno è infatti una prerogativa fondamentale dell’arte di Unia, che ha la sua matrice nell’arte classica ma che è indubitabilmente e pienamente contemporanea, vista alla luce anche dei movimenti artistici che, nei secoli, hanno plasmato la storia della scultura. Il rapporto con la natura, l’infanzia, i giochi dell’adolescenza costituiscono l’immaginario della narrazione dello scultore. L’accostamento tra le architetture antiche e le statue stimola un intenso gioco di rimandi. Il nucleo centrale della mostra è costituito dalle opere: Maia con l’aquilone, Bimba sui pattini, Giochi, La cavallina, Adolescente con flauto (Rossana), Nudo dormiente e Danzatrice (Elena) trasmettono all’osservatore il senso di una ricerca artistica che plasma la materia in forme depurate, tese verso una perfezione astratta da qualsiasi coordinata temporale. Il bronzo, nelle figure di Unia, materializza corpi all’apparenza senza peso, disegnati dal movimento di un’azione. Le posture classiche, da atelier di Accademia, vengono declinate in una realtà intima e concreta, in rapporto diretto con l’ambiente che le circonda, soggette al variare quotidiano della luce e dei colori. «I curatori hanno voluto mettere in relazione la mia opera con questo spazio espositivo dedicato ai vegetali: si voleva una mostra artistica da adattare a questa situazione – spiega l’artista Sergio Unia –. Sono stati installati alcuni bronzi grandi, figure piuttosto canoniche della mia produzione che riprendono l’aspetto poetico legato all’infanzia, che ho spesso ritratto. È un passaggio davvero importante per me questa mostra, esporre in uno dei musei più prestigiosi di Torino è sicuramente una grande soddisfazione, per me partito da Roccaforte». La donazione alla Fondazione CRC di diverse opere tra disegni e sculture di Sergio Unia risale al 2019. Nel corso del 2024, in parallelo all’iniziativa espositiva promossa insieme a Fondazione Torino Musei, la Fondazione CRC ha lavorato al riordino, alla catalogazione e alla digitalizzazione di più di 600 disegni donati da Sergio Unia, nell’ottica di valorizzare questo patrimonio e renderlo presto accessibile a tutti.
Artista di Roccaforte
Sergio Unia è nato a Roccaforte M.vì il 10 marzo 1943. Si avvicina all’arte confrontandosi in modo diretto con l’ambiente delle vallate cuneesi, disegnando e dipingendo en plein-air i paesaggi e i visi segnati dei montanari. A Torino, dove la famiglia si trasferisce nel 1952, frequenta gli ambienti artistici cittadini e nel 1970 frequenta i corsi liberi di nudo di Filippo Scroppo all’Accademia Albertina. Dall’anno successivo inizia a esporre le sue opere grafiche e pittoriche. Solo allora scopre la vocazione per la scultura plastica, che diventa la sua forma preferita di espressione artistica. Nel 2006 la Galleria d’Arte Moderna di Roma organizza una mostra personale di Sergio Unia al Museo Manzù di Ardea, suggellandone il riconoscimento.
Nel 2011 è tra gli artisti invitati al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Nel 2013 è nominato accademico ad honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Numerosi musei italiani annoverano nelle proprie collezioni opere di Sergio Unia, ma particolarmente stretto è rimasto il suo rapporto con il Piemonte. Nel Monregalese, a Mondovì e a Roccaforte Mondovì, le fontane con i suoi gruppi statuari costituiscono il fulcro del paesaggio urbano.