Festival dei giovani musicisti europei: La dodicenne Martina Meola convince la sala Ghislieri
C’è ancora qualche tratto ludico, nell’approccio al pianoforte della dodicenne Martina Meola? Viene da chiederselo nell’ascoltarla eseguire le due mazurche di Chopin con cui ha aperto, domenica mattina, il suo recital al Festival dei Giovani Musicisti Europei di Mondovì. Davanti alla platea della sala Ghislieri, la Meola ha proposto un’esecuzione singolarmente matura, estremamente a fuoco, nelle dinamiche, nel suono, nell’interpretazione. Viene da chiederselo anche solo nel vederla entrare sicura, avvicinarsi al microfono, salutare il pubblico e prodursi in un inchino prima di sedersi al pianoforte, passaggio, quest’ultimo, su cui molti colleghi soprassiedono. La sua tecnica solidissima le consente di affrontare problemi pianistici impervi, e dominare passaggi e tecniche avanzate. Il programma spazia da Chopin e Listz al novecentesco Ravel, dove forse sconta maggiormente la sua acerbità: si avverte una maggiore fatica a leggere il lato razionalista del compositore, che combinava la lezione simbolista e impressionista debussyana con la freddezza di un implacabile congegno ritmico da orologiaio. Ecco, l’impressione è che Martina Meola ovunque cerchi la fiaba, a suo agio con il romanticismo e l’espressione del sentimento. Non è un caso che il programma sia quasi esclusivamente ottocentesco, dove evidentemente gioca su un terreno che sente affine. Desta curiosità anche l’inserimento nel programma di una barcarola di Charles Valentin Alkan, bestia nera del virtuosismo pianistico: segno forse dell’ambizione futura di mettersi a scalare le più impervie vette dello strumento, senza paura e a passo sicuro. Certamente avrà tempo per maturare, limare le ultime rigidità, come certi passaggi in perlato che vanno un po’ ammorbiditi. Classe, maturità e padronanza sono però sorprendenti in questa ragazza, sicuramente un giovane talento già a un livello eccezionale, di cui sarà bene tenere memoria. Qualità riconosciute dal pubblico che le ha tributato grandi applausi.
Domenica il concerto “Saudade”
Il Festival dei Giovani Musicisti Europei proseguirà domenica 17 novembre, alle 11 in sala Ghislieri, con il concerto dell’arpista portoghese Maria Sà Silva: il programma prevede una serie di brani di compositori ispanici, da Carlos Paredes ad Isaac Albeniz, passando per Enrique Granados, Manuel de Falla e Carlos Salzedo. Tutti legati da una caratteristica: l’espressione della “Saudade” intraducibile parola portoghese che esprime il senso di calda malinconia raccontata anche dal fado, tra dolore e piacevole nostalgia. La Silva è stata premiata alla prestigiosa World Harp Competition in Olanda ed ha partecipato anche all’HarpMasters Academy, nelle recenti edizioni ospitata a Mondovì.