Un’antenna 5g a Pianfei? Timori dei cittadini
A fine settembre è giunta in Comune una richiesta da parte della ditta che si occupa dell’installazione di infrastrutture per le telecomunicazioni. La richiesta riguarda la possibilità di costruire, presso il terreno di un privato (che ha concesso l’autorizzazione a farlo) un traliccio di circa 34 metri. La struttura, che dovrebbe sorgere in un’area retrostante al capannone dell’ex Bongioanni legno, non è in sé un’antenna, ma è finalizzata ad ospitare i dispositivi trasmittenti dei vari operatori che dovessero essere interessati a piazzarli. In estrema sintesi: non si tratta di un ripetitore telefonico, né tantomeno del nuovo standard 5g, che ha destato timori in tanta parte della popolazione. Tuttavia, una volta che il traliccio è posato e operativo, è impossibile allo stato attuale sapere cosa ospiterà e non si possono certo porre dei veti in questo senso. Dal punto di vista normativo, d’altronde, fanno sapere dal Comune, la pratica, esaminata dalla Commissione edilizia, non presentava in sé elementi tali da giustificarne il rigetto. Non vi sono infatti vincoli particolari o altri elementi di criticità. Un gruppo di residenti pianfeiesi ha deciso di indirizzare una lettera aperta, per porre il tema all’attenzione pubblica, temendo appunto che sull’antenna finisca per essere installato proprio il 5g. Gli scriventi lamentano, tra le altre cose, la mancata comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale di quanto stava avvenendo.
Marco Turco: «Noi contrari»
«La posizione dell’Amministrazione comunale è chiara, come sempre: siamo contrari all’installazione di nuove antenne sul territorio comunale – chiarisce il primo cittadino Marco Turco –. Detto questo, qui non c’è ancora nulla di tutto ciò, la pratica riguarda l’installazione di un traliccio su terreno privato. Non abbiamo nessuna motivazione per negarla né strumenti per impedirla. Dirò che in passato è arrivata una richiesta simile su terreno del Comune e abbiamo posto il nostro diniego. Tuttavia, allo stato attuale delle cose si parla solo di un traliccio, quindi si può fare poco. Del resto questo tipo di installazioni di antenne sono considerate di interesse nazionale, le Amministrazioni non possono opporvisi. Tuttavia posso dire che manterremo alta l’attenzione su quanto sta accadendo con tutti gli Enti competenti e se sarà possibile intervenire in qualche modo lo faremo»
La lettera dei residenti: «Ingiusto che questo progetto venga portato avanti all’insaputa di tutti»
Ebbene sì, sembra ormai certo che a breve in prossimità del centro abitato, precisamente nell’area retrostante la ex Bongioanni Legno, svetterà un traliccio per ospitare infrastrutture di telecomunicazioni. Con i suoi 34 metri di altezza, impatterà notevolmente sul territorio circostante. Ma non è certo l’aspetto paesaggistico che dovrebbe preoccupare... Ancora non ci sono risposte chiare ed univoche sugli effetti che le onde emesse da queste antenne di nuova generazione possono avere sulla salute. Secondo alcuni pareri, i rischi, e conseguenti danni, sono certi e dimostrabili, secondo altri inesistenti. Inoltre l’introduzione della norma che dal 30 aprile scorso ha innalzato i limiti delle emissioni da 6 a 15 V/m e la rilevazione degli stessi non più ogni 6 minuti, bensì nell’arco delle 24 ore (consentendo così il raggiungimento di picchi esorbitanti) aggiunge altri motivi di preoccupazione. Dunque, nel dubbio, dovrebbe valere il sano “principio di precauzione” ormai ampiamente disatteso, o quantomeno la valutazione del rapporto “rischio/ beneficio” e qui, purtroppo, di benefici per la popolazione proprio non se ne vedono! C’è poi un altro aspetto, sicuramente secondario ma non per questo trascurabile, che impatterà inevitabilmente su noi pianfeiesi, ed è la svalutazione delle nostre case. Chi decide di lasciare le città per vivere in realtà rurali più salubri ed a misura di uomo, difficilmente sarà attratto da un paese dove svetta un’antenna di queste dimensioni. Pertanto riteniamo scorretto che un progetto che può avere ricadute sul benessere di tutti venga portato avanti all’insaputa della popolazione. Le autorità, preposte anche alla tutela della salute pubblica (ed al corrente dei nostri timori) avrebbero dovuto illustrare ai cittadini questa iniziativa. Un incontro pubblico, magari con la partecipazione di un esperto “super partes” che avrebbe potuto chiarire dubbi e timori sarebbe stato opportuno, se non doveroso. O forse si è temuto che la gente, debitamente informata, potesse in qualche modo reagire inceppando il meccanismo? Nel nord Italia sono molti i centri, più o meno piccoli (con alcuni di questi siamo in contatto) che hanno intrapreso iniziative per ostacolare la realizzazione di questi impianti, riscontrando molta partecipazione da parte dei cittadini che hanno preso posizione per tutelarsi. Il primo passo però prevede sempre di raggiungere una consapevolezza che al momento non c’è e non adagiarsi su rassicurazioni aleatorie. Ricordiamoci che anche l’amianto era considerato un materiale versatile e sicuro! Mesi fa, quando ancora l’eventualità di installare questo impianto sembrava remota, abbiamo contattato il sindaco chiedendogli di approfondire e valutare oggettivamente la problematica. In quell’occasione si è dimostrato interessato, sensibile alle argomentazioni e motivato ad assecondare le nostre richieste. Purtroppo accade spesso che ci sia un “prima” ed un “dopo”... questo colloquio, amichevole ed informale, ha avuto luogo pochi giorni “prima” del 9 giugno 2024.
Un gruppo di cittadini pianfeiesi