Costruita nel 1572 da Emanuele Filiberto "come prevenzione dalle potenziali rivolte della popolazione". E abbandonata dal 1999, dismessa dal Demanio dopo che per decenni era stata caserma degli Alpini e Scuola allievi della Guardia di finanza. Oggi, sabato 23 novembre, il Comune di Mondovì ha annunciato il progetto di recupero. Un recupero che finalmente è possibile. Il Demanio la consegna nelle mani del Comune. Verrà trasformata nella prima Accademia universitaria delle arti performative, musica e circo. Il progetto di recupero dell’ex caserma è già finanziato, grazie a fondi del Comune e della Fondazione CRC. Manca solo il definitivo trasferimento di proprietà: un trasferimento gratuito (si tratterebbe del secondo caso in Italia), grazie a una nuova legge che ha consentito di ottenere un risultato fino a oggi solamente sognato.
Alla presentazione del progetto, il Comune ha voluto ringraziare il Comitato "Pro Cittadella" costituito anni fa da Bruno Lombardi: «Dalle sue proposte - ha ricordato Elio Tomatis, presidente del Consiglio comunale - si partì con le idee. Ci ha spinti all'impegno, è stato un grosso esempio anche per noi».
Una giornata "speciale", se non altro per la partecipazione: c'era la Soprintendenza, con la dottoressa Lisa Accurti, c'era l'Agenzia del Demanio, col direttore regionale Piemonte e Valle D'Aosta Sebastiano Caizza. C'era persino il presidente della Regione Alberto Cirio che non ha risparmiato complimento al sindaco Luca Robaldo: «Il merito è di tanti, ma tu sei quello che ne ha di più: sei stato l'anello di congiunzione», ha detto Cirio. «Questo progetto, per Mondovì, è stato come un puzzle - ha ricordato la dottoressa Giulia Danna, capo di gabinetto dello staff del sindaco, che ha seguito ogni step dell'enorme vicenda in questi ultimi due anni -. Serviva avere la proprietà del bene, un progetto, le risorse». La strada è stata trovata grazie ai fondi per le Strategie Urbane di Area (Mondovì prenderà un contributo di 2 milioni di euro, che verranno appunto usati per la Cittadella) e grazie a una legge del 2023 che prevede che i Comuni potessero ottenere i beni demaniali in proprietà, gratis, se avessero avuto in mano progetti finanziati per recuperarli.
È stato come unire i puntini. «Siete stati i primi a presentare la domanda per i fondi SUA - ha detto la dottoressa Giuliana Fenu, direttrice Competitività della Regione - e la vostra domanda verrà approvata presto». Cirio: «Siete un esempio virtuoso. La Regione ha fatto in modo che anche i Comuni non capoluogo potessero attingere a queste risorse, voi ce 'avete fatta».
Luca Robaldo: «Avevamo in mente un "contenuto", ci mancava la strada per avere il contenitore. Il primo passo sarà aprire qui l'Accademia di Cirko Vertigo, una vera università delle arti circensi. Ma in futuro qui diventerà un polo di erogazione di servizi, per le scuole e per la città. Dal 1999 tutti i sindaci hanno provato a trovare un modo per "fare qualcosa": ringrazio tutti loro, i funzionari che hanno lavorato per questo risultato, i progettisti. Recuperare gli edifici vuoti è un atto di coraggio e un onere, molto alto: i costi per il mantenimento sono enormi. Ma serve a dare un messaggio alla città: si può fare»
Il progetto è volto a realizzare un vero e proprio campus universitario con uffici, servizi, luoghi dedicati alla didattica, spazi attrezzati per l'allenamento, la pratica aerea e tutte le arti in movimento, ma anche semplici aree comuni di scambio e condivisione. Tra gli interventi strutturali, poi, particolare attenzione sarà rivolta all'analisi prestazionale dell'involucro edilizio con un efficientamento energetico dell'intero immobile in modo da garantire un comfort ottimale durante tutti i mesi dell'anno e consumi di gestione contenuti, in linea con la normativa vigente, il progetto, inoltre, consentirà di mettere in sicurezza alcuni percorsi pedonali interni al complesso della Cittadella attraverso la realizzazione di camminamenti prestabiliti e distanziati dai fabbricati non oggetto di intervento alfine dì garantire una fruizione in piena sicurezza dell'intera area. Il manto stradale, inoltre, sarà anch'esso oggetto di ripristino e riordino per consentire l'installazione di strutture temporanee con finalità ludico-ricreative, culturali e sociali accessibili dalla collettività, Un percorso di messa in sicurezza che permetterà, l'utilizzo del bene fin dall'immediato anche durante i lavori dì ristrutturazione del primo edificio, assicurando così un accesso sicuro all'ampio piazzale interno alla cinta muraria presso il quale verrà installato lo Chapiteau NICE dì Cirko Vertigo per l'organizzazione di spettacoli aperti al pubblico. La finalità ultima, insomma, è quella di restituire il prima possibile un luogo dì aggregazione sociale e culturale, iconico non soltanto per Mondovì, ma per l'intero territorio monregalese.
COME SI È ARRIVATI FINO A QUI?
La Cittadella è chiusa dal 1999, quando venne abbandonata dalla Guardia di Finanza: ecco la prima data da tenere in considerazione. Ovviamente, l’immobile ha una storia secolare: sorge sui resti della prima cattedrale di Mondovì, rasa al suolo da Emanuele Filiberto nel 1573-74. Della chiesa, ancora oggi, si scorgono i resti delle colonne sul lato della palazzina “Guido Poli”. La Cittadella divenne poi caserma: prima per il Battaglione Alpini e poi per la Finanza. Smilitarizzata, venne utilizzata come location per le storiche edizioni della manifestazione “Peccati di gola” ideate da Gianni Ferrero. Nei primi anni 2000 si era pensato di collocarvi il Politecnico o la nuova sede dei Licei di Piazza: non se ne fece nulla. A partire dal 2013, seconda data importante, avvenne una cosa fondamentale: l’Amministrazione comunale (all’epoca col sindaco Stefano Viglione) iniziò ad accantonare risorse allo scopo di pagare il canone di locazione al Demanio. Una scelta “provvidenziale” per quello che sarebbe avvenuto dieci anni più tardi.
Nel 2015, terza data da tenere a mente, accade un fatto importante: un sopralluogo, sempre col sindaco Viglione, alla presenza dell’allora sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, portato qua da Enrico Costa. Si parla di una futuristica ipotesi di realizzazione di un “Campus del gusto” per l’Alberghiero. Anche questo sogno finì nel nulla: ma è da questa data che la Cittadella è diventata una sorta di “eterno ritorno” nei discorsi cittadini. Nel 2017 se ne occupò anche Vittorio Brumotti, l’inviato “su ruote” di Striscia la Notizia. Nel 2019, nuova visita istituzionale, questa volta col sindaco Paolo Adriano: venne a Mondovì l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, il leghista Guido Guidesi. Nacque un Comitato cittadino, promosso dal dott. Bruno Lombardi, che continuò a soffiare sulla brace insistendo sul “Campus del gusto”. Ci fu addirittura chi, come l’imprenditore Ezio Garelli, suggerì di farne una succursale del Museo Egizio di Torino.
Ed è in questa fase che, attorno al 2020, si mosse qualcosa di diverso: un’ipotesi nuova, immaginata da Adriano, che all’epoca sembrava quasi “campata per aria” e che invece oggi si è rivelata l’ingranaggio che ha cominciato a far muovere il grande meccanismo: progettare il primo Campus delle arti performative.
DAL PROGETTO AI FINANZIAMENTI
Nel febbraio 2022, quarta data focale, il Comune di Mondovì incaricò lo studio milanese ARCADIS di realizzare il primo studio di fattibilità per il recupero della Cittadella. Nel giugno dello stesso anno, il giorno stesso della sua elezione a sindaco, Luca Robaldo promise: «Uno dei tre obiettivi del mio mandato è l’ottenimento della Cittadella». Ed ecco la quinta svolta: il 2023, quando il Comune trovò finalmente la strada giusta da percorrere. Una strada che passa attraverso una nuova legge, proprio del 2023, che prevede espressamente il «trasferimento in proprietà a titolo gratuito» per i beni immobili appartenenti al patrimonio disponibile dello Stato interessati da progetti di riqualificazione, finanziati o da finanziare. La progettazione è già coperta da finanziamento. Come? Grazie a quel tesoretto accumulato dal 2013, le somme accantonate in dieci anni dalle Amministrazioni: 400 mila euro. Il lavoro è stato seguito passo passo dalla capa di gabinetto del sindaco, la dottoressa Giulia Danna, che ha portato avanti anche il percorso delle Strategie Urbane d’Area per reperire i fondi necessari ai lavori veri e propri.
UNA “CITTADELLA DELLE ARTI”: CHE FUTURO AVRÀ?
Il progetto del primo lotto è redatto dall’architetto Mattia Galliano dello studio tecnico Lineadiciannove di Villanova M.vì. Il nome dato al progetto è “Cittadella fortificata della musica e delle arti” perché, oltre a Fondazione Cirko Vertigo, ci sarà anche l’altro orgoglio artistico monregalese: la Fondazione Academia Montis Regalis. Sul grande piazzale troverà posto il tendone fisso dell’Accademia di Cirko Vertigo, lo “chapiteau” in cui l’Accademia terrà i corsi della sua Università di arti circensi. E poi? «L’obiettivo finale è quello di rifunzionalizzare tutti gli edifici rendendoli, ognuno e insieme, sedi di istituzioni formative e erogatrici di servizi – spiega il sindaco Luca Robaldo –. Sarà una strada lunga, lunghissima. Io penso durerà molti anni e solo costanza ed impegno potranno farci giungere al traguardo. Oggi tocca a Cirko Vertigo, domani vorremmo l’Academia Montis Regalis e così via. Ogni cosa, però, ha bisogno del suo tempo e della sua ricerca fondi: non credo di sbagliare di molto se dico che una completa rifunzionalizzazione potrebbe valere un investimento compreso fra i 30 ed i 50 milioni di euro».
Ci permettiamo un augurio: dopo 25 anni in cui si è tentata ogni strada per iniziare a recuperare la Cittadella, sarebbe la più grande delle beffe che l’idea venisse lasciata “a metà strada” ora che si può cominciare. Qualsiasi sia il progetto, deve diventare un punto da perseguire almeno per le prossime tre o quattro Amministrazioni cittadine. È stata abbandonata per un quarto di secolo: non la si abbandoni di nuovo.