Violenza contro le donne: dopo gli incontri nelle Scuole a Mondovì, due studentesse chiedono aiuto
Le chiameremo Anna e Mary, ovviamente i nomi sono di fantasia. Due studentesse delle Scuole Superiori di Mondovì che, di recente o negli anni passati, avevano avuto modo di conoscere l’attività dello Sportello antiviolenza della Croce Rossa di Mondovì.
Anna oggi è maggiorenne, ha concluso le Superiori. Ma si ricorda cosa le hanno detto le volontarie: sul rispetto che deve esistere nella coppia, sull’importanza di riconoscere quando in una relazione si cominciano a notare i primi segni di prevaricazione. La “tossicità” del rapporto. E li rivede, nella relazione col suo partner. Non siamo ancora alle violenze, ma decide di agire prima che si passi la linea: «Si è subito rivolta a noi – ci dicono le volontarie dello Sportello – e ha chiesto aiuto, iniziando il percorso. Noi sosteniamo sempre che la prevenzione è importantissima, proprio per questo: cogliere i segni della gravità della situazione, prima che peggiori».
Il caso di Mary invece è diverso. Lei, studentessa, la situazione ce l’aveva davanti agli occhi, in casa. Dopo aver conosciuto l’azione dello Sportello antiviolenza, comincia a cercare di capire cosa fare. Si confida con qualche insegnante. Fin quando, una mattina, esce per andare a scuola ma poi prende una strada diversa: e va bussare alla porta delle Forze dell’ordine. Scattano gli accertamenti, tutt’ora in corso. Sono storie differenti, unite da un fattore comune: nascono dalla consapevolezza, acquisita grazie a chi ha capito come chiedere aiuto.
«Il Centro antiviolenza insiste molto sull’agire in questo senso – ci spiega Giuliana Turco, la referente –. Quest’anno mettiamo in atto tre progetti nelle Scuole: un corso di formazione per gli insegnanti, incontri con gli studenti delle Superiori e delle Medie, assieme alla Cooperativa sociale “Fiordaliso” di Cuneo. Abbiamo progetti anche per le Elementari: non parliamo solo di violenza ma di rispetto dei ruoli, di rapporto paritetico nella coppia, di benessere e di inclusione». Come reagiscono le studentesse e gli studenti, a questi incontri? «Sono molto recettivi, c’è sempre più consapevolezza e attenzione. Quando una ragazza spiega che i “complimenti” non sono sempre graditi, i ragazzi in un primo momento si mostrano stupiti ma poi capiscono».
I NUMERI DA CHIAMARE
1522 – numero unico antiviolenza e stalking
333.3756238 – Sportello antiviolenza Mondovì (anche whatsapp)
SPORTELLO ANTIVIOLENZA MONDOVÌ: COME FUNZIONA
La Croce Rossa Comitato di Mondovì svolge attività di sostegno alle persone vittime di violenza dal 2015 e risponde alle richieste del territorio monregalese. Se prima la denominazione era “Orecchio di Venere” ora l’attività è sotto il nome di Sportello antiviolenza CRI Mondovì.
L’attività viene svolta da tredici volontarie tra crocerossine e volontarie CRI di cui sette sono operatrici antiviolenza nell’anno in corso. Le donne si possono rivolgere direttamente allo Sportello telefonando al 333.3756238 telefono attivo 24 ore su 24 e in tempi brevi viene fissato l’appuntamento per il primo colloquio. Oppure le donne vengono segnalate direttamente dai Servizi del territorio o dalle Forze dell’ordine. Il telefono è collegato con il 1522, numero nazionale antiviolenza. Le operatrici accolgono, ascoltano e sostengono la donna, individuando i suoi bisogni e le sue aspettative. Lo Sportello è in grado di fornire sia un supporto psicologico che una consulenza legale grazie alla collaborazione di psicologhe e avvocate. Le donne se necessario, vengono inviate ed accompagnate ai servizi territoriali (Servizi sociali, Servizi sanitari).
Se una donna vittima di violenza si rivolge al Pronto soccorso dell’Ospedale di Mondovì, la convenzione con Asl prevede che lo Sportello antiviolenza possa essere allertato direttamente dal DEA per dare assistenza alle vittime e se necessario una presa in carico immediata. Medesima disponibilità viene date dalle Forze dell’ordine, in particolare ai Carabinieri. E nato anche un gruppo di auto-mutuo-aiuto frequentato da donne seguite dallo Sportello negli anni passati. Il gruppo è seguito da una psicologa e da tre operatrici.
Sono attive due “Case di accoglienza” per accogliere chi ha immediatamente bisogno di un posto in cui rifugiarsi. Dal novembre 2023 all’ottobre 2024 sono state utilizzate per 117 giorni da nove donne di cui sette con figli minori. Le volontarie/operatrici si fanno carico di tutti i bisogni delle donne dai bisogni materiale (vitto, spese. Ecc.) all’aiuto per l’accudimento dei bambini, ai trasporti vari, alle loro esigenze sanitarie, al sostegno morale e psicologico.