Ritiro per i cresimandi: oltre trecento ragazzi a Fiamenga e al Santuario
Domenica scorsa si è svolto il momento di “ritiro” per i cresimandi della diocesi: eravamo più di trecento, suddivisi in tre grandi gruppi uno alla Piccola Betania di Fiamenga, l’altro nei locali della Parrocchia di Fiamenga e l’altro ancora in Casa “Regina” al Santuario. Grazie alla collaborazione di molti animatori di diverse parrocchie abbiamo riflettuto sul “Frutto dello Spirito santo” (Gal 5.22). In otto tappe abbiamo approfondito i nove frutti dello Spirito santo: l’amore e la bontà, la fedeltà, la mitezza, la pace, la gioia, il dominio di sé, la pazienza e la benevolenza. Vediamoli in breve. L’amore e la bontà: attraverso “Metti in circolo il tuo amore” di Ligabue, abbiamo riflettuto sulle azioni da compiere verso gli altri, poiché l’amore non deve essere egoista, poiché siamo chiamati a vivere come Gesù un amore incondizionato. La gioia: attraverso il testo sulle nozze di Cana ci si è soffermati sulla trasformazione interiore vivendo una vita gioiosa. Il dominio di sé: in questa tappa siamo stati aiutati a cogliere le differenze tra il dominare gli altri e il dominare noi stessi riconoscendo le nostre responsabilità. La mitezza in questa tappa abbiamo visto che Gesù ci invita a non essere superiori agli altri, che la mitezza è una forza e non una debolezza, perché è quella forza che non ti porta a essere violento contro chi ti usa violenza. La pace è quel frutto che ci aiuta a vivere in serenità con tutti in quanto valorizza il bello che c’è nell’altro. Qui abbiamo anche visto la diversità tra la pace che ci dà il mondo intesa come assenza di conflitti, assenza di guerra, e la pace che ci dà Gesù intesa come capacità di vivere in pace anche dentro i conflitti. Abbiamo visto come la pace è frutto di una nostra scelta in quanto ogni momento posso scegliere di vivere rapporti di pace o rapporti di guerra. La fedeltà in questa tappa abbiamo fatto un’attività che ci ha fatto comprendere quanto è importante fidarsi e lasciarsi guidare da chi ci vuole veramente bene. La fedeltà è esperienza di amore vero.
All’omelia don Federico ci ha chiesto se vogliamo avere una vita piena di amore, una vita piena di gioia, una vita piena di mitezza, di bontà, con un cuore in pace, una vita in cui si vive la fedeltà tra amici, tra genitori, tra marito e moglie. Tutti abbiamo riconosciuto che desideriamo una vita così, senza conflitti, senza violenza, senza divisioni, ma piena di pace, di gioia, di amore, di dominio di sé. Una vita che nessuno ci può togliere perché Gesù ce lo ha promesso, Gesù ci ha lasciato il suo Spirito, e solo se ci fidiamo di Lui, ci dona un cuore che sa amare, un cuore sempre gioioso, fedele, paziente, un cuore che non sa dire male degli altri ma solo bene.
Che senso ha ricevere lo Spirito santo? Ha senso per avere un cuore nella pace, un cuore fedele, una vita che vale la pena vivere e non vivacchiare! Chiediamo al Signore di preparare il nostro cuore per accogliere lo Spirito e i suoi frutti.
Alla fine della celebrazione eucaristica ci siamo dati appuntamento il 22 marzo per incontro in cattedrale con il vescovo e il 6 aprile per un nuovo incontro come quello di domenica. Un grazie particolare va agli animatori, ai catechisti, alle diverse religiose presenti, a tutti i ragazzi che hanno partecipate a questa giornata di amicizia e condivisione, a don Federico Suria e a tutti sacerdoti che hanno celebrato con noi e per noi l’Eucarestia. Ringraziamo anche di cuore la Parrocchia di Fiamenga, la Casa “Regina” e le suore della Piccola Betania per averci ospitati nei loro ambienti.
Un’animatrice