I “Tesori di Villanova” in un nuovo libro illustrato
Non poteva che essere l’antica chiesa di Santa Caterina, sicuramente uno dei monumenti più preziosi del tessuto urbano villanovese, a fare da cornice per la presentazione del volume “Tesori di Villanova Mondovì”. Il libro, curato da Guido Bonino, Donatella Donà, Èlia Magnino, è un approfondito viaggio all’interno della storia devozionale e artistica del paese, andando a raccontare tutte le chiese e le cappelle presenti nel territorio villanovese (si dà conto persino di quelle scomparse, come la Cappella di San Michele, demolita all’inizio degli anni Sessanta, e la Cappella di San Nicolao, travolta dalla violenza di un’alluvione). In tutto, gli edifici raccontati nel volume sono ben 29, tra cui oltre all’antica Santa Caterina, le quattro chiese parrocchiali, i due Santuari di Santa Lucia e di Madonna del Pasco e 20 cappelle. Inoltre, trovano spazio nel volume anche la Casa Museo di Margherita Lazzari, sede della Casa delle Suore missionarie della Passione e il Museo parrocchiale di San Lorenzo. Il tutto è corredato da un ricco apparato iconografico, curato da Dario Murazzano e Pierluigi Lanza. Il volume è introdotto dal saluto del vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, e da don Giampaolo Laugero, che con una essenziale ma esaustiva premessa, fornisce tutte le coordinate necessarie a capire la storia e lo sviluppo degli edifici ecclesiastici, dando al lettore gli strumenti per inquadrare meglio il contesto di quanto sta per leggere. Completa il volume anche un breve saggio del dottor Massimo Caldera, della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio di Cuneo, dedicato alla pala della Madonna del Rosario, restaurata nel 2020-2021 e custodita nella chiesa “nuova” di Santa Caterina. Chiude il volume una panoramica dedicata alle vite dei santi a cui le cappelle villanovesi sono intitolate, così da fornire ulteriori elementi per capire la storia della devozione che ha caratterizzato il territorio villanovese. In sostanza, il tomo è un tesoretto prezioso per tutti coloro che vogliano avere una guida sintetica e completa di quanto il territorio possiede in termini artistici: una risorsa ancora più utile a disposizione dei giovani che possono ricorrervi e trovare tutto quello che serve per approfondire e capire.
Gli interessati all'acquisto del volume possono rivolgersi alla Parrocchia di Villanova.
Il vescovo di Mondovì: «La “via pulchritudinis” è una strada per arrivare a Dio»
Il volume è stato presentato dagli autori, dal parroco don Giampaolo Laugero, alla presenza anche del vescovo di Mondovì, che ha voluto esserci personalmente per salutare l’iniziativa, e del sindaco Roberto Murizasco che ha portato il suo saluto. Laugero ha ripercorso per sommi capi l’origine del progetto e la sua realizzazione, mentre a presentare più doviziosamente i contenuti è intervenuta Donatella Donà: «Il libro – ha dichiarato – contiene un ricchissimo bagaglio fotografico: il nostro scopo è stato anche quello di inserire molte immagini. Per ogni cappella (e sono più di 28) è corredata con un minimo di due fotografie, questo può farvi capire quante immagini sono contenute. Villanova dal Trecento in avanti si è sempre rinnovata aggiornata e arricchita di opere d’arte». La Donà ha poi guidato i presenti che si sono trattenuti al termine della presentazione in una coinvolgente visita guidata alla pala d’altare già citata. Mons. Miragoli nel suo intervento, ha rimarcato il valore anche spirituale dell’iniziativa: «Questa pubblicazione ha una valenza culturale e pastorale: la prima traspare da tutto quello che si è detto e scritto, la valorizzazione della storia e dell’arte del territorio. Sono tante le strade che portano a Dio: recentemente si suole parlare della “via pulchritudinis”, la via della bellezza. In questo mondo sempre più indifferente nei confronti di Dio e sempre più ignorante dal punto di vista religioso, la via della bellezza, con il suo linguaggio, è una via da riscoprire e davvero può portare a Dio e aprire gli occhi e la mente di tante persone. Mi piacerebbe pensare a questo libro come una prima puntata di un percorso più ampio di presa di coscienza e di riscoperta del proprio patrimonio artistico devozionale, soprattutto da parte dei più giovani».