Carrù è “Propi Bun”, la presentazione del libro inaugura la Fiera del Bue grasso
È tutto pronto, nella patria del Bue grasso, per la 114ª Fiera, capace di attrarre frotte di buongustai che invaderanno il paese nel giorno clou di giovedì 12 dicembre. Il percorso è già tracciato da tempo e venerdì 6 dicembre, alle 18.30, il cinema teatro “Vacchetti” di Carrù ospita la conferenza stampa di presentazione della Fiera del Bue Grasso. Sarà l’occasione propizia e gustosa per illustrare tutte le novità di un evento ultracentenario che mantiene intatta la genuinità dell’antica tradizione.
In questa cornice verrà presentato il nuovo libro, fresco di stampa, “Carrù Propri Bun” (edizioni CEM) del professore Riccardo Lubatti, dedicato alla storia del “mito” della tradizione gastronomica carrucese. Il volume è realizzato grazie al sostegno del nuovo Ente Fiera del Bue grasso di Carrù con il contributo della Banca Alpi Marittime, dei quattro ristoranti della tradizione carrucese che compongono l’associazione “I Piaceri di Carrù” e il patrocinio del Comune di Carrù.
«Vogliamo far diventare Carrù un “salotto del gusto”. Fin dal mio insediamento ho fortemente sostenuto questo progetto del libro, che vuole raccontare quanto di “buono” è stato realizzato a Carrù negli ultimi anni e rappresenta un grande strumento di promozione turistica», commenta la presidente dell’Ente Fiera, Luciana Beccaria, reduce dai tre pranzi tutti “sold out” dei Gran Galà del bollito nelle passate domeniche sotto l’Ala Borsarelli.
«Nel panorama complessivo delle pubblicazioni riguardanti in senso lato su Carrù – aggiunge il sindaco di Carrù, Nicola Schellino – mancava forse una specifica e approfondita ricerca su aspetti e tradizioni più recenti, anche inedite, legate pure al “mito” enogastronomico che, grazie all’intraprendenza e all’impegno di tante persone, è divenuto un tratto che connota indissolubilmente il nostro paese. Credo infatti che questa pubblicazione sia, in un certo senso, orientata a celebrare il lavoro come realizzazione personale e volano dell’economia di un territorio; essa intende ricordare ai lettori, carrucesi e non, che non c’è festa o momento di giubilo che non sia strettamente collegato all’attività lavorativa».
«Perché non proviamo a fare una storia del nostro paese, dei suoi mercati e della sua fiera, del suo bollito, di quanti si spendono per produrre quella carne eccezionale, che molta gente viene a gustare per avere un momento di festa?». Da qui è partita l’idea del professore (e carrucese doc) Riccardo Lubatti. «Ne ho parlato con calma con i ristoratori di Carrù, ho visto in loro l’entusiasmo di chi si fa volentieri coinvolgere ed è già pronto a dare una mano. Da allora ce la siamo raccontata, ho fatto il pendolare tra i loro locali, ho toccato con mano la fatica, ma anche la determinazione nel cominciare pure con piccoli passi, aspettando che i tempi maturino. Poi ci siamo guardati intorno, abbiamo provato a interrogare le nostre radici, le nostre associazioni, le nostre istituzioni, la nostra gente. Insomma anch’io volevo sdebitarmi per godere, da tanti anni, il piacere e l’onore di stare a Carrù, con un piccolo atto di amore, verso il paese, che mi ha dato i natali».
Nel corso dell’evento sarà consegnato anche il premio “Bue d’oro 2024”. Come sempre, il nome verrà svelato solo sul momento. Il libro “Carrù. Propri bun - Proprio buono - La storia del mito” (edizioni CEM, pagine 96) è a disposizione presso la sede dell’Ente Fiera (in piazza Caduti a Carrù) e presso i ristoratori di “Piacere Carrù” (“Vascello d’Oro”, “Al Bue Grasso”, “Moderno” e “Osteria del Borgo”).