“Lavori in corso”: cosa si può fare per l’occupazione là dove la fragilità pesa
Come ampiamente anticipato su queste pagine, la scorsa settimana, si sta avvicinando l’appuntamento, promosso dalla Caritas diocesana, con il supporto di varie realtà impegnate sul sociale nel Monregalese, imperniato sulle situazioni di lavoro povero, precario, fragile, senza scordare gli ostacoli che i profilano per tanti nel cercare e trovare un’occupazione coerente con le attitudini, in scenari in cui fare posto per soggetti vulnerabili e per dare risposte possibili alle urgenze che si evidenziano, anche in ragione di quanto sta cambiando al riguardo nel Paese per precise scelte politico-sociale in atto e per congiunture che investono un po’ tutto. Raccogliendo l’appello del Papa per cui “non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro... perché non solo è un modo per guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo”, ecco che giovedì 5 dicembre a partire dalle 16, in Casa “Regina” al Santuario, ci si confronta all’insegna di “Lavori in corso. Parliamone”, anche per fare il punto sul progetto della stessa Caritas diocesana insieme alla rete dei partner e ad imprese del territorio, per promuovere la dignità di tutti attraverso il lavoro. Si potrà contare in modo particolare sugli interventi del Servizio Inserimenti Lavorativi del CSSM, del Centro per l’Impiego di Mondovì-Ceva, del CFP Cebano-Monregalese, del Comune di Mondovì e dello Studio commerciale “Filippi Longo e Associati” di Mondovì. L’occasione consentirà di valutare i passi già compiuti dalla Caritas diocesana all’interno appunto del progetto “Lavori in corso”, con l’intento di farsi carico in modo mirato dei soggetti maggiormente esposti all’impoverimento in ragione della difficoltà ad ottenere e a mantenere un’occupazione. In particolare sono da ricordare, nei tre anni di attività progettuali, le 54 persone che hanno fruito dei tirocini, di cui 8 ancora in corso. E ad oggi 23 hanno trovato occupazione stabile.
Le imprese coinvolte sono state (e sono) oltre una ventina. E sono attese all’incontro per portare una significativa testimonianza dal vissuto sperimentato. I vari aspetti, le trafile, i nodi da sciogliere, le risposte da dare, le possibilità di farcela, il supporto dei soggetti in campo ed al fianco... tutto questo sarà argomento articolato giovedì 5 dicembre, al Santuario, con le conclusioni affidate a don Marco Pagniello, direttore nazionale di Caritas Italiana che porterà anche il suo sguardo più ampio sulla realtà italiana e sull’impegno della Caritas stessa in proposito. Molte le “voci” che sono chiamate ad intervenire nello specifico, su un capitolo delicato e importante del nostro vivere sociale.
Operatori della carità: incontro con il direttore nazionale Caritas
Incontro con il direttore nazionale di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, giovedì 5 dicembre, alle ore 20 (non alle 20,30 come precedentemente annunciato), in Casa “Regina” al Santuario di Vico, con i referenti delle Caritas parrocchiali, nonché i referenti delle Conferenze di Sanvincenzo e i referenti di Enti impegnati nell’assistenza a persone fragili in diocesi. Sono attesi, per questa iniziativa, anche i direttori ed i responsabili degli Uffici pastorali della diocesi. “La Caritas – come ricorda il direttore diocesano dr Marco Fulcheri – è organismo pastorale della CEI, con il compito di promuovere la testimonianza della carità, cioè l’amore concreto per il prossimo, che permea e feconda la vita delle comunità, con interventi, che attuano in ‘forme consce ai tempi ed i bisogni’ (dallo Statuto). La carità non è statica, ma attenta al cammino della storia e della società, impegnandosi nello sviluppo integrale dell’uomo, per la giustizia sociale e per la pace, con particolare attenzione alle persone ed alle realtà più vulnerabili, in dialogo con i poveri, gli ultimi, gli esclusi, portatori di diritti prima ancora che di bisogni”. In particolare, la Caritas allestisce ed anima i Centri di ascolto (3.124 in tutta Italia) per una prossimità immediata sul territorio. L’incontro con don Pagniello ha proprio l’intento di mettere a contatto diretto il vertice con la base della Caritas.