Treni in ritardo, cancellati, disservizi: la protesta dei sindaci nelle stazioni
Una protesta in piena regola, lanciata e diffusasi a macchia d'olio. Stamattina, mercoledì 4 dicembre, i sindaci di tutta la linea ferroviaria Torino-Savona erano nelle stazioni, a fianco dei pendolari, per ribadire la loro vicinanza e il supporto di fronte a ritardi, disservizi, cancellazioni. È stata lanciata dal presidente della Provincia di Cuneo, e sindaco di Mondovì, Luca Robaldo, e dal primo cittadino di Ceva, Fabio Mottinelli che, tramite una lettera, hanno invitato i “colleghi” dei Comuni sede di stazione ferroviaria sulla linea Torino-Savona a partecipare, a fianco dei pendolari, a un’azione dimostrativa per dire basta ai continui disservizi per gli utenti lungo la tratta. «Vi scriviamo per condividere la preoccupazione sui disservizi che ormai quasi quotidianamente colpiscono il trasporto ferroviario del nostro territorio – scrivono i due sindaci –. I conseguenti disagi per i cittadini ci sono testimoniati sia dalle sempre più frequenti segnalazioni ai nostri uffici sia dalla stampa locale. Al fine di esprimere la nostra vicinanza alle persone che vivono questa situazione di oggettiva difficoltà per la loro vita quotidiana e lavorativa, ma soprattutto per dare un segnale chiaro e preciso di protesta e chiedere interventi tempestivi che portino a risolvere la problematica, vi invitiamo a partecipare a un’azione condivisa da realizzarsi nei Comuni che sono sede di stazione ferroviaria lungo la linea Torino-Savona. Coinvolti anche Valerio Oderda (Racconigi), Davide Sannazzaro (Cavallermaggiore), Antonello Portera (Savigliano), Dario Tallone (Fossano), Ernesta Zucco (Trinità), Marco Bailo (Magliano Alpi), Daniele Aimone (San Michele M.vì), Emanuele Rizzo (Lesegno), Andrea Mozzone (Sale Langhe) Giuseppe Zarcone (commissario prefettizio a Saliceto) e Gian Pietro Gasco (Vicoforte).
«Un'azione simbolica a sostegno dei pendolari – ha detto Robaldo –, pendolare che anche io per molti anni sono stato quando lavoravo a Torino. Comprendiamo che Trenitalia e RFI stiano facendo degli importanti lavori di potenziamento, ma questo non può generare tutti questi disservizi per i nostri concittadini. Ecco perchè oggi dodici sindaci della provincia di Cuneo, i colleghi che sono nei Comuni intorno alle fermate della ferrovia Torino-Savona e la sindaca di Carmagnola sono simbolicamente scesi nelle stazioni».
«Oggi abbiamo espresso solidarietà alle migliaia di pendolari, per motivi di lavoro o di studio, che oltre ai disservizi, ritardi e soppressioni dei treni vivono ormai da anni una bassa qualità del servizio che nel 2024 non è accettabile – spiega il sindaco di Ceva, Fabio Mottinelli –. Non si chiede la luna, ma un servizio puntuale e decoroso per recarsi al lavoro in modo oltretutto sostenibile, ovvero con il trasporto pubblico invece che ognuno con la propria macchina. Ma oggi non stiamo incentivando i cittadini nella giusta direzione se il servizio offerto è questo. Ricordo, quando viaggiavo da studente, i lavori presso la stazione di Ceva per installare gli ascensori: a distanza di anni quegli ascensori sono ancora da installare».
I DISAGI IN VALBORMIDA
Come cantava Fabrizio De André in una sua famosa canzone «Alla stazione c’erano tutti… » in quella ferroviaria di Saliceto, mercoledì 4 dicembre, di primo mattino c’erano tutti i sindaci, i lavoratori e gli studenti. Il commissario prefettizio, Giuseppe Zarcone, ha provveduto ad allargare l’invito ai sindaci dei comuni valbormidesi i cui cittadini usufruiscono del servizio ferroviario utilizzando la stazione di Saliceto. Erano così presenti anche i primi cittadini di Camerana Massimiliano Romano, di Monesiglio Giuseppe Galliano, di Prunetto Luigi Costa e di Gorzegno Marco Chinazzo. Era anche presente per solidarietà da parte ligure il sindaco di Cosseria, Roberto Molinaro i cui cittadini sono alle prese con le stesse problematiche. La Valbormida cuneese, attraverso le sue istituzioni territoriali, ha risposto appieno all’invito alla manifestazione promossa per sensibilizzare l’opinione pubblica in generale e più direttamente Trenitalia sui disagi cui sono sottoposti gli utilizzatori del treno come mezzo di trasporto per lavoro o studio. Oltre all’annoso problema dei ritardi e delle cancellazioni di treni alla stazione di Saliceto mercoledì mattina è stato anche rimarcato il grave stato di abbandono in cui versa l’edificio che ospitava la sala d’attesa resa inagibile con la chiusura della porta d’accesso mediante catena e lucchetto. Facile immaginare il disagio dei pendolari soprattutto in queste mattinate di freddo invernale durante l’attesa del treno, attesa che si prolunga ovviamente in caso di ritardo dello stesso.