Vecchia stazione di Bastia: recupero possibile? Sopralluogo con Fondazione Fs
Unire le forze per recuperare le stazioni dismesse e magari, in un secondo tempo, puntare al ritorno del treno (con scopi turistici) sulla ferrovia Mondovì-Bastia, con possibile collegamento fino alla stazione di Carrù/Clavesana, sulla Bra-Ceva. È questa, in estrema sintesi, l’idea alla quale sta lavorando già da un paio di anni l’Amministrazione comunale di Bastia, guidata del sindaco Francesco Rocca, che via via ha poi coinvolto anche i sindaci e gli amministratori di Mondovì, Carrù e Clavesana. A questo proposito, la mattina di giovedì 5 dicembre, si è tenuto un importante sopralluogo proprio sul sedime della vecchia ferrovia, dismessa dal 31 dicembre 1985. Con sindaci, assessori e consiglieri dei quattro Comuni interessati, erano presenti anche tre rappresentanti di Fondazione Fs (l’Ente guidato dall’ing. Luigi Cantamessa, che recupera e valorizza il patrimonio storico ferroviario in tutta Italia) e due dipendenti di Rfi (Rete ferroviaria italiana). Durante una riunione informale avvenuta proprio nell’occasione, in municipio a Mondovì, gli addetti ai lavori hanno ancora potuto incontrare l’assessore regionale Marco Gabusi e il consigliere regionale Franco Graglia, scambiandosi informazioni e impressioni. Dopo aver visto il piazzale della stazione di Mondovì Breo ed essersi anche addentrati nel particolare tunnel elicoidale che collega le due stazioni della città, il gruppo si è spostato a Bastia, nell’area della grande stazione ferroviaria ormai in disuso.
Francesco Rocca: «Uniamo le forze per il rilancio turistico di tutta l’area»
«Crediamo fermamente in un rilancio dell’intera area, specialmente dal punto di vista turistico. Un’opportunità che siamo determinati a cercare di sfruttare al massimo, prova ne è proprio l’incontro di oggi con Regione, Fondazione Fs e Rfi – commenta il sindaco di Bastia, Francesco Rocca –. Ringraziamo gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti dimostrando grande diponibilità e interesse al progetto di recupero». Da quanto emerso dal sopralluogo, la strada più velocemente percorribile porterebbe inizialmente ad un recupero delle stazioni (anche Gabusi avrebbe espresso parere favorevole), mentre la futura riapertura della ferrovia per scopi turistici (su ispirazione della Ceva-Ormea) appare più difficile da realizzare, anche a causa degli elevati costi di realizzazione delle opere e di mantenimento. «Siamo certi che, unendo le forze, potremo far sentire la voce del territorio, per un rilancio anche turistico di un'area con infinite possibilità di sviluppo – aggiunge Rocca –. Si potrebbe magari partire proprio dalla riqualificazione dei fabbricati, che sarebbero poi utilizzati per finalità dedicate alla popolazione, alle Associazioni e al volontariato. La strada è lunga, ma stiamo trattando su ogni tavolo possibile. Il nostro impegno prosegue».
Emanuele Peirone: «Compiuto il primo passo»
Per Carrù era presente anche il consigliere Emanuele Peirone: «Abbiamo riscontrato tanta disponibilità dagli interlocutori da Roma», commenta. «È stato un incontro interessante, che ha rappresentato il primo passo. Ora vedremo man mano, come detto, questa è un’opportunità da non lasciarci fuggire».