L’intervento del presidente della Regione Cirio: «I piccoli comuni sono una grande ricchezza»

Sul palco è intervenuto il presidente Alberto Cirio, prima dell'intervista di Roberto Calderoli, chiusura della seconda giornata della due giorni dedicata alla montagna e organizzata dal Ministero degli Affari Regionali e delle autonomie. «La giornata internazionale della montagna è a casa sua, una grande parte della Regione è montagna» l'esordio del presidente. «È sbagliato dare paradigmi nazionali perché si possa predeterminare il numero minimo di alunni in una scuola – il successivo tema toccato –. Lo dico da presidente di una Regione che ha una delle scuole più piccole d’Italia: ha due alunni, e per noi è grande motivo d’orgoglio. Se chiudiamo le scuole chiude il comune». Cirio è poi passato all'importanza dell'individualità delle comunità: «Ci fu un periodo buio della storia recente del nostro paese ti davano dei soldi se ti aggregavi a un altro Comune. Chi dice queste cose non conosce la vera ricchezza del nostro paese, la sua diversità e diversificazione, regionale e territoriale. Lo spreco non è qui, qui c’è identità, cultura e ricchezza. Oggi anche turisticamente questa ricchezza si riesce a farla rendere. Non dimentichiamo cosa dicevano nelle nostre terre: vivere in montagna è come scegliere la vita contadina. Bisogna vivere con passione ma non fare compassione. Se vivere in montagna è vivere di sussidi e non poter avere lo stesso punto di partenza degli altri. Mia madre che vive a Sinio per telefonarmi deve andare sul balcone perchè non prende il telefono. Dobbiamo investire per garantire i servizi. La montagna non è tutta uguale dobbiamo saper diversificare il sostegno, gli aiuti dati come forma di esenzione fiscale di per sè non servono a niente. Se non c'è giro d'affari inutile togliere le tasse a un negozio. Non ha entrate. Abbiamo cercato un modo per sostenere queste attività. Abbiamo creato le botteghe dei servizi ci sono contributi che permettono loro di rimanere vivi e offrono servizi importanti alla popolazione». «Il nostro prodotto montano è il primo prodotto turistico del Piemonte e non è solo neve ma anche outdoor. C'è la grande opportunità della bicicletta elettrica, che rende la montagna accessibile davvero a tutti».
«Non possiamo creare una montagna in cui non si possa mai toccare nulla, perchè altrimenti la soffochiamo. Serve buonsenso ed equilibrio, valori dei nostri antenati e delle nostre radici contadine» La conclusione.
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