Bene Vagienna rende omaggio alla sua “Signora”: torna la Fiera della Beata Paola

Tradizionale appuntamento di inizio anno, torna a Bene Vagienna la Fiera della Beata Paola, evento organizzato in onore della “Signora” del paese. Il circuito di eventi si apre venerdì 17 gennaio, alle ore 20, nel palazzetto dello sport, con “Aspettando la Fiera”: apericena, dj set, cibo e drink. Sabato 18 gennaio, alle 21 nella chiesa di San Francesco, concerto in onore della Beata Paola, con la Banda musicale “Città di Bene Vagienna”. Domenica 19 gennaio è il giorno della vera e propria Fiera, con stand e bancarelle fin dalla prima mattina, in centro storico. Dopo il pranzo nel castello, al pomeriggio, rievocazione storica dei momenti salienti della vita della Beata Paola (tra i quali il famoso “miracolo delle rose”) e sfilata in abiti storici verso il fossato del castello. Inoltre, spettacolo degli Sbandieratori e premiazioni, in piazza San Francesco, dei concorsi “Una rosa per la Beata Paola” e “Un dolce per Bene”. Gli appuntamenti dedicati alla Beata Paola proseguono anche il week-end successivo. Venerdì 24 gennaio, alle ore 21 in sala “Don Giraudo”, commedia dialettale “Figlio unico di madre vedova (la rivincita)” a cura della Banda Brusca, biglietti in prevendita al Bar Portici, alla Tabaccheria Calandri o chiamando Vito al numero 370-3753836. Sabato 25 gennaio, cena di gala al castello, su prenotazione entro il 21 gennaio, chiamando i numeri 0172-654116 o 328-6241383. Chiusura dei festeggiamenti domenica 26 gennaio, con lo spettacolo per i più piccoli “Musical Agrabah - Aladin what if” dell’Associazione “Once Upon a Time”, alle ore 15.30 in sala “Don Giraudo”, biglietti in prevendita alla Tabaccheria Calandri o ai numeri 0172-654116 e 328-6241383.
Rievocazione: Enrico Perucca e Lara Cavallero sono il conte Costa e la Beata Paola
La rievocazione storica di quest’anno vede protagonista il figlio di Paola, Gianfrancesco Costa. È lui, ormai adulto, a ricordare la madre, giunta giovanissima a Bene da Brescia, raccontandone le vicende. È lui a riconoscere quanto Paola sia stata una persona speciale, nonostante siano stati lontani tanti anni a causa degli studi e degli impegni imposti al tempo ai figli dei nobili. Gianfrancesco ammette che, ritrovando Paola, ha capito davvero la sua statura morale, vedendo la sua attenzione ai miseri, la capacità di perdonare il marito, la conversione di quest’ultimo e la devozione dei benesi suoi concittadini. Il figlio, che le sopravvivrà di pochi anni, riferisce di fatti straordinari accaduti al castello Costa, di miracoli operati dalla contessa, amata dagli ultimi, soprattutto dai tanti poveri che ha soccorso. Per la prima volta la voce narrante della rievocazione sarà quella di una donna, Alessandra Simone, mentre Gianfrancesco adulto sarà impersonato da Federico Torta; Enrico Perucca e Lara Cavallero vestono i panni del conte Costa e della “Signora” di Bene. Padre Angelo Carletti è Alberto Toselli, l’amante del Conte Elisabetta Burdisso. Gianfrancesco, nei vari momenti della sua vita, è impersonato da Gabriele Morra, Francesco Longo e Filippo Gallo.
La vita della Beata Paola e il “miracolo delle rose”
Data in sposa appena dodicenne al signore di Bene Vagienna e madre un anno dopo, la Beata Paola Gambara Costa continuò a vivere le virtù cristiane in un ambiente dissoluto. Il marito per questo la angarierà in tanti modi, e tra le crudeltà che le fece subire ci fu anche la convivenza con la sua amante. Paola era nata nel 1463 in una nobile famiglia di Verola Alghise (oggi Verolanuova), nel Bresciano, dove era ammirata per la devozione e la bellezza. Dopo le principesche nozze (gli sposi furono ricevuti a Torino dal Duca di Savoia), iniziò il calvario, durante il quale ebbe sempre un atteggiamento caritatevole verso chi la maltrattava (a Verolanuova c'è il detto «È stata provata come la Beata Paola»). Fu sotto la direzione spirituale del beato Angelo di Chivasso che divenne terziaria francescana, spendendosi per i poveri. Morì nel 1515 e il suo culto è stato confermato nel 1845. Legato alle vicende della sua vita, il noto “miracolo delle rose” narra che, mentre Paola dava del pane ai poveri che mendicavano intorno al castello, il marito, pronto a punirla per il suo atteggiamento caritatevole, la scoprì: il cibo però si trasformò in fiori, salvandola.