Omicidi di Montaldo: Sacha Chang assolto perchè incapace di intendere e volere

Nel processo per gli omicidi di Montaldo, la Corte di Assise di Cuneo ha emesso quest'oggi la sentenza di assoluzione nei confronti di Sacha Chang il giovane imputato per aver ucciso il padre Chain Fa e l'amico di famiglia Lambertus Ter Horst a coltellate. Questo perché «i fatti sono stati commessi da persona non imputabile per vizio totale di mente». Per l'olandese comunque viene confermata la misura di sicurezza del ricovero in Rems, per un tempo non inferiore a 10 anni, ed è stato fissato al prossimo 16 settembre il nuovo esame.
Si apprende, intanto, che al 13 di marzo è giunta in Procura a Cuneo la richiesta di estradizione da parte dei Paesi Bassi. La parte civile (rappresenta tre dei quattro figli di Ter Horst) ha avanzato poi in aula alcuni dubbi sul fatto che Chang che fosse incapace di intendere e volere quando uccise il medico olandese, che fu inseguito in strada.
Il 16 agosto 2023 a Montaldo di Mondovì Chang Chain Fa perse la vita, così come Lambertus Ter Horst, colpito da sette coltellate. La fuga di Sacha Chang si era poi protratta per tre giorni nei boschi e nelle colline intorno. «Alcuni episodi, non particolarmente gravi, a livello psichiatrico avevano destato attenzione: probabilmente dalle autorità sanitarie olandesi furono un po’ sottovalutati», ha ricapitolato il pm in aula. «Il professor Freilone, incaricato della consulenza, ha constatato che Sacha era al momento dei fatti affetto da schizofrenia grave con aspetti catatonici, visionari e allucinatori. Ne constatava tuttavia la capacità di stare in giudizio, ma è stato categorico per due volte nello stabilire un vizio totale di mente e allo stesso tempo ne è stata constatata l’elevata pericolosità sociale». Per questo, il sostituto procuratore ha chiesto l’assoluzione perché non imputabile per vizio totale di mente, con la conferma della misura di sicurezza.
Dal conto suo, il legale di parte civile, l'avv. Stefano Valentini, evidenzia come «l’omicidio di Ter Horst sia stato attuato con consapevolezza perché era stato scoperto, tant’è che Chang lo insegue per strada. Nel momento in cui sopraggiunge un operaio che stava lavorando alla costruzione della piscina e che aveva preso un tondino di ferro, è scappato. Chiediamo una perizia ulteriore per valutare le effettive condizioni dell’imputato all’epoca dei fatti» Per ciascuno dei tre figli della vittima, l’avvocato aveva chiesto una provvisionale di 300mila euro: ma la non imputabilità esclude la possibilità del risarcimento..
«Sacha Chang – ha spiegato la difesa rappresentata dagli avvocati Luca Borsarelli e Gabriele Carazza – è un ragazzo che sta cercando di fare di tutto per recuperare dalla patologia psichiatrica che l’ha portato a compiere atti che ancora adesso fatica a concepire. Sta seguendo un percorso terapeutico per il quale sarebbe funzionale il trasferimento in Olanda, come chiesto dalla stessa Rems: è una persona che va curata, non punita. Sull’incapacità piena di intendere e di volere siamo in disaccordo con la parte civile, la perizia toglie ogni dubbio. È stato ritrovato nudo dai Carabinieri: a domanda precisa ha risposto che questa nudità era un pacifico sintomo della patologia psichiatrica, ricondotto a “un ritorno ancestrale alle origini” e alla posizione fetale»