Via Arciprete “ciclopedonale” a metà? Il Centrodestra attacca. Ma la Polizia locale spiega

Sulla recente riapertura di via Arciprete, la strada di collegamento fra piazza Monteregale all'Altipiano e via Vittorio Veneto che è stata chiusa per un tempo lunghissimo a causa dei lavori per lo "scaricatore", è piovuta stamattina un'interrogazione del Centrodestra. «È una via di comunicazione “strategica”, perché unisce l’Altipiano a Breo e rappresenta una validissima alternativa di collegamento – scrivono Rosso, Cattaneo e Pulitanò –. Avrebbe dovuto essere trasformata in pista ciclo-pedonale, come del resto testimoniavano i cartelli stradali apposti in loco prima della tracciatura della strada. Che però ha riservato… sorprese. Chiediamo un po’ di chiarezza».
L'accesso da via Vittorio Veneto è vietato alle auto: c'è un cartello di divieto d'accesso e sono stati posati alcuni blocchi a terra. Il tratto ciclopedonale, evidenziato dalle strisce, è sbarrato alle auto anche a monte. Ma all'ingresso da piazza Monte Regale, invece, i cartelli specificano "strada senza uscita" e "accesso consentito agli autorizzati": a metà della strada c'è infatti un cancello che accede a un terreno privato.
LA NOTA DELLA POLIZIA LOCALE
Il Comando di Polizia Locale evidenzia quanto segue: «Via dell’Arciprete consta di due diversi livelli di percorribilità. Nella parte più prossima a corso Europa è previsto l’obbligo di accesso veicolare ai titolari delle proprietà laterali, mentre la rimanente parte della strada è priva di accessi laterali e, di conseguenza, scevra di obblighi di transito veicolare. Tale situazione rende la via assimilabile ad una cosiddetta “Strada senza traffico”, con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquanta veicoli al giorno. Via dell’Arciprete può essere considerata a tutti gli effetti anche una “Strada urbana ciclabile”: i velocipedi godono di un regime di circolazione privilegiato rispetto agli altri ambiti stradali, ma non esclusivo (ovvero: i conducenti dei veicoli a motore devono prestare particolare attenzione ai pedoni e ai ciclisti). Quindi, si è optato per la regolamentazione suddetta, con una circolazione esclusiva per pedoni e velocipedi nella parte bassa e un’analoga circolazione per pedoni, velocipedi e veicoli a motore autorizzati (soltanto i proprietari delle rimesse laterali) nella parte più alta».
Una nota "tecnica", dunque. Questo spegne il dibattito? Assolutamente no: «Nel corso del prossimo Consiglio Comunale - afferma l'Amministrazione - seguirà la replica politica»