A Vicoforte il Convegno sulla Cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

Un appuntamento di grande importanza civile: a Vicoforte nel pomeriggio di oggi, sabato 10 maggio, si è tenuto un convegno dedicato alla cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, organizzato dal Comune. Presente al completo l'Amministrazione, con tutta la Giunta e diversi membri del Consiglio comuanle, con rappresentanti delle associazioni e le autorità civili e militari. Il parterre dei relatori era di notevole prestigio. Hanno relazionato il Questore di Cuneo, Carmine Rocco Grassi, il giornalista del Corriere della Sera Alessio Ribaudo e lo storico e professore Roberto Rossetti. Stimolati dalle domande del giornalista Gianni Scarpace, hanno trattato diffusamente l'argomento della mafia e in particolare della sua presenza al nord Italia, elemento che spesso viene a torto sottovalutato dall'opinione pubblica. Il convegno è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco, Gian Pietro Gasco, dell'assessore Daniela Tarò e del presidente della Provincia e sindaco di Mondovì.
Il Questore Grassi ha esordito plaudendo alla numerosa presenza dei giovani ed ha offerto una panoramica su cosa significhi vivere in un paese dove la Mafia permea la società civile in ogni suo aspetto, portando numerosi esempi della sua esperienza professionale al Sud. Successivamente, ha parlato dell'approdo delle mafie nel Nord Italia, portando in particolare l'esempio di quanto avvenuto a Bardonecchia.
Il giornalista Alessio Ribaudo, autore di numerose inchieste dedicate al fenomeno mafioso e non solo, ha fornito il proprio punto di vista sull'importanza del lavoro giornalistico, come "Sentinella" sul territorio e come cooperatore delle Forze dell'ordine. Ha ricordato anche quanto sia importante continuare a farsi domande, avere l'attitudine giusta. «Bisogna prima di tutto capire che la mafia è mutevole come il mare – ha detto – mentre ne stiamo parlando è in continua evoluzione, con un'intelligenza particolare. Anche per questo è così difficile sconfiggerla». Ribaudo ha poi ricordato come furono proprio le sue inchieste a indurre Giuseppe Antoci a varare le iniziative a contrasto dell'iniziativa mafiosa per ottenere indebitamente fondi per l'agricoltura, provvedimenti che lo portarono a subire un attentato, come presidente del Parco dei Nebrodi.
Infine Rossetti ha portato la propria esperienza nelle classi, rimarcando l'importanza di fare cultura della legalità nelle scuole e anche "Sganciandosi" dai libri di testo, fare dibattito su quanto avvenuto nel secondo dopoguerra in Italia, raccontando le grandi figure della lotta antimafia, le stragi, e le pagine più oscure della nostra storia recente. Ha poi offerto un interessante punto di vista sul ruolo femminile nella criminalità organizzata calabrese. Al termine, tutti i relatori sono stati omaggiati di un volume dedicato alla storia di Vicoforte, a suggello dell'evento.