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"Giona", 30 anni sotto un masso: la libertà negata e la forza della speranza

A Murialdo, Alessandro Marenco presenta un romanzo intenso che intreccia il destino di due fratelli tra immobilità e avventura, silenzio e Storia

"Giona", 30 anni sotto un masso: la libertà negata e la forza della speranza

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Giovedì 13 novembre, alle ore 21, presso la sala consiliare del Comune di Murialdo, nell’ambito dei “Giovedì della cultura” tornerà Alessandro Marenco, presidente della giuria del Primo Premio letterario “Oratorio di Sant’Agostino”, e presenterà il suo nuovo libro “Giona”, pubblicato nel mese di giugno dalla casa editrice Temposospeso.

Il romanzo è ambientato alla fine del Settecento e ha una premessa molto particolare: il protagonista, Giona, appunto, scende in un fosso per prendere dell'acqua, ma un grosso masso rotola improvvisamente e lo blocca all'interno. In un'epoca senza mezzi moderni di soccorso, Giona si ritrova intrappolato. La sua prigionia durerà per decenni (circa trent'anni). Nonostante la situazione disperata, Giona deve ingegnarsi per sopravvivere e si organizza una vita in quello spazio ristretto, diventando quasi una figura leggendaria per chi vive nei dintorni.

La storia, tuttavia, non è raccontata solo dal punto di vista di Giona. La narrazione ci giunge attraverso il memoriale di suo fratello minore, Giosuè.

La vita di Giosuè è tutt'altro che statica e si contrappone a quella immobile del fratello. Attraverso il suo racconto, il lettore segue le sue numerose peripezie: gli studi in seminario, le battaglie dell'era napoleonica (come quella sul Montenotte), l'arruolamento nella Grande Armata francese, le marce forzate, i viaggi oceanici e la visione di luoghi lontani.

Per tutto il tempo, Giosuè porta con sé il pensiero del fratello intrappolato e il desiderio di liberarlo al suo ritorno.

Il libro esplora quindi i temi della resistenza, dell’attesa, del legame fraterno e del contrasto tra due destini opposti: uno costretto all'immobilità, l'altro gettato nel vortice della storia.

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