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Il villanovese Stefano Mirto, il collezionista

Una fila di moto d’epoca: Triumph, Piaggio, ma soprattutto Guzzi. Tutte restaurate, in perfette condizioni. C’è anche una Jaguar sportiva decappottabile, una Citroen degli anni Venti, una rarissima Isetta, di quelle auto che sembrano bomboniere e si aprono da davanti. Niente però è paragonabile allo spettacolo a cui si assiste varcando la porta di un secondo magazzino. L’impressione è davvero quella di entrare nel bazaar di un libro fantasy. In mezzo alla sala, con i suoi ticchettii e i suoi rumori meccanici, troneggia il motore di un orologio Jemina da campanile. È la collezione del villanovese Stefano Mirto, meccanico oggi in pensione, da sempre appassionato di motori, congegni, tutto quello che trasmette un movimento. Tutto intorno ci sono pezzi ancora più incredibili, se possibile. Fonografi della fine Ottocento, costruiti dalla casa di Thomas Alva Edison, il loro inventore. Grammofoni d’epoca, tutti funzionanti e in perfette condizioni, con tanto di vecchi...

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