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"MONDOVÌ FOR UCRAINA": IL RACCONTO - Il viaggio di sei persone che ne hanno aiutate molte di più

Quando scendono dal furgone, sorridono come fosse stata una gitarella al mare. Hanno volti, occhi e bocche che mostrano i segni di chi ha fatto quattromila chilometri seduto in un van, mangiando quando si poteva e dormendo solo per darsi il cambio al volante. Perché? Perché sì. «Ne è valsa la pena, siamo contenti di averli fatto». In viaggio per due giorni e mezzo con una missione ben precisa: trasportare beni di prima necessità all'andata e persone in fuga dalla guerra al ritorno. Se gli chiedi come è andato il viaggio, anziché lamentarsi di schiena e gambe, ti rispondono: «Benissimo. E i bambini a bordo sono stati degli angeli: non hanno mai protestato, dei tesori». Già, i bambini. Sono sei: hanno fra i due e gli otto anni. E voi, autisti, avete dormito? «Quattro ore negli ultimi tre giorni». E mangiato? «Siamo andati avanti a biscotti... non proprio il massimo....

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