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L'arte di "mogg in Stazione", un labirinto di idee

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“mogg”, rigorosamente con la minuscola, è l’acrostico che rimescola le iniziali di due giovani autori del cuneese che sono confluiti in questa particolare unità artistica: Michelangelo Giaccone e Giulia Otta. La loro recente mostra monregalese (un deciso successo di pubblico, a giudicare dalla folla dell’inaugurazione) sfrutta per la prima volta alcune sale della stazione ferroviaria di Mondovì a scopo espositivo.

Il primo elemento che colpisce il visitatore è la sala con esposti dei cartelloni dedicati alle lettere dell’alfabeto, simili a quelli in uso nelle scuole elementari: per ognuno di questi c’è una parola che inizia con quella data lettera e una illustrazione. Solo che, semplicemente, parola e immagine non corrispondono. “A come Acconciatura”, ad esempio, corrisponde all’immagine di una nuvola; “B come Bosco” è rappresentato da un segmento di tubo, e così via. Il tutto produce un vago straniamento surreale, che costringue a guardare con occhi diversi le altre sezioni

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