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Ritrovata a Rocca Cigliè una stele fascista che ricorda l’invasione d’Etiopia

Lapide Rocca Cigliè
«È stata lì, davanti agli occhi di tutti, ma dimenticata, ai piedi di un albero, rivolta a faccia in giù per quasi un secolo – racconta il sindaco Luigi Ferrua –. Credevamo fosse una lapide in ricordo dei Caduti della seconda guerra mondiale, ma viste le dimensioni (160 centimetri di lunghezza per 80 di altezza e 15 di spessore, ndr.) e il peso non indifferente, mai nessuno l’aveva voltata». A Rocca Cigliè, la scorsa settimana è stata scoperta, tra lo stupore generale, una grande lastra in marmo, riportante la scritta “18 novembre 1935” a caratteri cubitali. «Ci siamo documentati e abbiamo capito che si tratta di una stele celebrativa, a ricordo dell’assedio economico, posta sulla facciata di ogni municipio in grandezza variabile a seconda dell’importanza del paese, per ordine di Mussolini – spiega Ferrua –. Al di là del triste e buio periodo al quale il ritrovamento ha subito riportato...

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