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Colpì la compagna davanti alla figlia neonata: condannato a 2 anni e 8 mesi

Andrea Cascioli

07 Maggio 2025 - 11:27

C’erano le botte, ma anche le umiliazioni, le liti, le notti passate a dormire in auto. Lo dicono i giudici di Cuneo che hanno prestato fede al racconto di una quarantenne monregalese, madre di una bambina in tenera età. L’ex compagno di lei è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione, più 10mila euro di risarcimento, con il riconoscimento dell’aggravante di aver agito di fronte a un minore. Si tratta della figlia, appunto, una neonata all’epoca dei fatti. Il sostituto procuratore Francesca Lombardi, chiedendo per l’accusato una condanna a tre anni e due mesi, ha sottolineato che «l’età del minore che assiste, purché “vigile e presente”, è ininfluente». La “prova regina”, ha ricordato il pm, è costituita dal racconto di lei, che imputa l’origine delle violenze all’abuso di alcol e droga da parte del compagno. Mesi prima della nascita della bimba c’era stata la prima denuncia: i... ARTICOLO PREMIUM Se sei un abbonato all'edizione digitale fai il login con le tue credenziali Altrimenti approfitta delle offerte esclusive e scopri i nostri abbonamenti! Senza pensieri Abbonamento Autorinnovabile 1 settimana 1 € Acquista ora Un solo account tanti vantaggi Scopri l'offerta premium più adatta a te Scoprile tutte Sei già abbonato?

C’erano le botte, ma anche le umiliazioni, le liti, le notti passate a dormire in auto. Lo dicono i giudici di Cuneo che hanno prestato fede al racconto di una quarantenne monregalese, madre di una bambina in tenera età. L’ex compagno di lei è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione, più 10mila euro di risarcimento, con il riconoscimento dell’aggravante di aver agito di fronte a un minore. Si tratta della figlia, appunto, una neonata all’epoca dei fatti. Il sostituto procuratore Francesca Lombardi, chiedendo per l’accusato una condanna a tre anni e due mesi, ha sottolineato che «l’età del minore che assiste, purché “vigile e presente”, è ininfluente». La “prova regina”, ha ricordato il pm, è costituita dal racconto di lei, che imputa l’origine delle violenze all’abuso di alcol e droga da parte del compagno. Mesi prima della nascita della bimba c’era stata la prima denuncia: i...

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