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Lingua madre/Alle radici della lingua

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La Giornata Onu della Lingua Madre, che si celebra il 21 febbraio dal 1952 in poi, spinge inevitabilmente a una riflessione sulla lingua: specie se ci si trova a insegnarla, come me, in questi tempi in cui – almeno nella percezione – l’italiano elegante è sotto attacco da una sciatteria diffusa, spesso rivendicata con orgoglio, mentre storici baluardi come l’Accademia della Crusca sembrano mostrare un certo cedimento all’uso puro e semplice (salvo opportuni correttivi dopo le immancabili polemiche su facebook). Viene quindi spontanea una domanda: quanto sono profonde le radici della nostra lingua?
Perché l’italiano è per me, indubbiamente, la lingua madre: eppure, se ci penso, credo di far parte della prima generazione del mio albero genealogico ad affermarlo. Mio padre parla perfettamente in italiano, ma pensa in piemontese. Per mio nonno l’italiano credo fosse una lingua straniera ben padroneggiata, per mio bisnonno una lingua straniera conosciuta. Andando indietro di...

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