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L'importanza della memoria, tra letteratura e arte.

Jankarski
L’attacco di stampo nazista alla memoria di Lidia Rolfi fa male. Fa male oggettivamente, per il ritorno di ombre nere che non pensavamo così forti e arroganti. Fa più male, a noi, per Mondovì. E fa male, da lettore e insegnante, perché l’attacco è mirato alla letteratura. Un attacco che sembra aver poco di casuale, anzi: tutto sembra studiato, o frutto di una diabolica (nel senso letterale) ispirazione. Colpire il cuneese, luogo ideale della memoria. Qui, dove ha origine, a Benevagienna, la famiglia di Primo Levi, dove Galimberti, nella piazza centrale di Cuneo, ha dato il la alla Resistenza, e dove ad Alba, per ventitré gloriose giornate celebrate da Fenoglio, una repubblica partigiana – forse la più celebre – si è opposta ai nazifascisti. Qui, dove c’è la Santo Stefano Belbo che ha dato i natali a Cesare Pavese, la Fossano di Lorenzo Perrone, il Lorenzo di “Se questo è un...

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