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Darko, cuore diviso a metà tra Stella Rossa e Ceva: «Sono tornato a casa»

Darko
C’erano le bombe, la devastazione della guerra e un pallone che continuava a correre. «Sono partito che ero un ragazzo, giocare a calcio era un modo per sfuggire alla povertà e scappare. Quasi una necessità. Ora torno come uomo». Il calcio c’è e ci sarà sempre, anche e soprattutto ora che Darko Damnjanovic è tornato a casa. 15 anni dall’ultima volta, sempre con la moglie Aleksandra a fianco e, adesso, i due bimbi. Ha mollato tutto per inseguire i suoi sogni. «Allenatore professionista», ce lo dice senza giri di parole, come è abituato a fare da sempre e come abbiamo avuto modo di conoscerlo in questi anni tra Ceva (come giocatore e poi allenatore) e Monregale (dove portò al titolo provinciale i ragazzi dell’allora Under 17). Lo avevamo lasciato, qualche mese fa, con la sospensione dei campionati da allenatore a Ceva e ci aveva salutato con una promessa: «Torne...

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