ultime notizie
02 Settembre 2025 - 11:15
nel 1959 la superficie dei ghiacciai piemontesi era di 56 km2, nel 2007 è scesa a 30 km2 per arrivare nel 2024 a 22 km2.
In Piemonte i ghiacciai arretrano sempre di più e con la loro fusione aumentano i crolli in quota, i collassi di morene e le colate di fango e detriti. È quanto sta accadendo nei bacini glaciali della Bessanese e della Ciamarella, nelle Alpi Graie, sotto scacco della crisi climatica ma anche degli eventi meteorologici estremi sempre più intensi e frequenti anche in quota, a causa della risalita dello zero termico. Il doppio alert arriva dalla campagna Carovana dei ghiacciai, che per la sua ultima tappa è arrivata in Piemonte, e dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente.
I dati raccolti parlano chiaro. In Piemonte, stando ai nuovi dati aggiornati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, da gennaio a fine agosto 2025 sono stati registrati 23 eventi meteo estremi, +27,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando erano 18). La provincia di Torino risulta essere quella più colpita con 10 eventi meteo estremi.
Secondo le osservazioni fatte in quota da Carovana dei ghiacciai e dagli studi presentati in tappa dai ricercatori di CNR-IRPI e ARPA Piemonte, se a metà ‘800, al culmine della Piccola Età Glaciale, il ghiacciaio della Bessanese occupava gran parte del Crot del Claussinè estendendosi per circa 1,75 km2, oggi la sua fisionomia è completamente cambiata. La sua superficie si è ridotta a 0,3 km2 e la perdita di volume subita dal ghiacciaio è stata di 3.900.000 m3 tra il 2010 e il 2023, con un abbassamento medio di circa 1 metro l’anno. In aumento anche i crolli e le colate detritiche.
In sintesi, quanto sta accadendo in alta quota è preoccupante. A livello regionale, sono in tutto 107 i ghiacciai presenti in tutto il Piemonte, di questi 68 nella provincia di Torino, e tutti in forte arretramento. Stando ai dati di ARPA Piemonte, se nel 1959 la superficie dei ghiacciai piemontesi era di 56 km2, nel 2007 è scesa a 30 km2 per arrivare nel 2024 a 22 km2.
«La tappa piemontese di Carovana dei ghiacciai – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia – ben sintetizza quanto ormai sta accadendo in alta quota a causa della crisi climatica e degli impatti degli eventi meteo estremi e quanto sia importante monitorare l’ambiente montano e i ghiacciai per comprenderne meglio i rischi e capire come fruire di questi luoghi».
Giunta alla sua sesta edizione, Carovana dei ghiacciai 2025, dopo l’anteprima di inizio agosto sull’Adamello, dal 17 agosto al 2 settembre ha compiuto il suo viaggio lungo l’arco alpino facendo tappa in Svizzera (dal 17 al 20 agosto) dal ghiacciaio Aletsch, il più esteso delle Alpi, per poi passare in Lombardia sul ghiacciaio della Ventina (dal 20 al 23 agosto), in Alto Adige sul ghiacciaio Ortles – Cevedale (dal 23 al 26 agosto), in Germania sul ghiaccio Zugspitze (dal 26 al 29 agosto), e infine in Piemonte sui ghiacciai della Bessanese e della Ciamarella (dal 30 agosto al 2 settembre). In questo viaggio la campagna è stata sostenuta da diversi testimonial. In particolare, nella tappa piemontese la videotestimonianza della giornalista Milena Boccadoro che ricorda quanto gravi siano le conseguenze della crisi climatica sui ghiacciai. “Monitorare, far conoscere, diffondere informazioni sul loro stato di salute così come fa da anni ormai Carovana dei ghiacciai di Legambiente sia molto importante. Credo che sia un mondo concreto e diretto per far capire quanto sia grave la situazione e quanto sia necessario mobilitarsi per chiedere e sostenere che vengano attuate politiche e misure per invertire la rotta”, dice la giornalista ricordando anche l’importante ruolo che l’informazione giornalistica deve ricoprire su questo tema.
In soccorso dei giganti bianchi. Legambiente con Carovana dei ghiacciai 2025 invita a firmare la petizione on line “Una firma per i ghiacciai” per chiedere al Governo azioni concrete partendo dall’attuazione di 7 interventi indicati nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai e salvare il nostro ecosistema https://attivati.legambiente.it/firmaperighiacciai
Edicola digitale
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link